REGGIO CALABRIA Secondo i magistrati fa parte di un’associazione a delinquere, secondo la Regione ha comunque diritto a percepire il vitalizio. L’ex consigliere regionale Antonio Rappoccio, nonostante due processi a carico, ha iniziato a beneficiare della speciale pensione riservata agli ex politici. Il consiglio regionale ha infatti dato il via libera a un vitalizio di quasi 3mila euro al mese, “frutto” dell’unico mandato di Rappoccio, eletto con il Pri nel 2010. L’ex consigliere è attualmente imputato in due diversi processi. Nel primo è accusato di aver creato un “sistema” in grado di garantirgli, attraverso «fantomatici progetti occupazionali», l’elezione a Palazzo Campanella, grazie all’appoggio di circa 850 giovani in cerca di lavoro.
I PROCESSI Rappoccio è alla sbarra anche nel processo sulla “prima” Rimborsopoli calabrese. In questo secondo procedimento è imputato assieme al suo ex capogruppo, Giulio Serra, a sua volta accusato di aver “coperto” l’uso illegittimo dei fondi destinati al gruppo “Insieme per la Calabria” da parte di Rappoccio.
Secondo la Procura generale di Reggio Calabria, Rappoccio si sarebbe appropriato di quasi 70mila euro senza che Serra, a cui spettava il compito di controllare, lo abbia impedito. L’ex consigliere avrebbe inoltre tentato di giustificare quelle spese con fatture false o versamenti inesistenti a un’associazione.
VITALIZIO E CONTRIBUTI Rappoccio non ha ricevuto alcuna condanna, ma nel frattempo la Regione ha comunque deciso di assegnargli un vitalizio di 2.996 euro al mese. Una legge regionale prevede che i consiglieri possano avvalersi della contribuzione volontaria nel caso in cui siano stati in carica per un periodo di almeno due anni, ma inferiore ai cinque. Rappoccio ha versato più di 31mila euro, che gli hanno permesso di maturare il diritto alla “pensione”. Un’altra legge della Regione Calabria stabilisce che il vitalizio possa essere revocato o non assegnato solo dopo una condanna definitiva.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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