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«Chi è il burattinaio del finto sindacalista di Pizzo?»

VIBO VALENTIA Per un sindacato «costruito dai lavoratori per i lavoratori», in cui non ci sono «sindacalisti di mestiere», il colpo è stato durissimo. Non lo nasconde il coordinatore provinciale de…

Pubblicato il: 16/09/2016 – 11:15
«Chi è il burattinaio del finto sindacalista di Pizzo?»

VIBO VALENTIA Per un sindacato «costruito dai lavoratori per i lavoratori», in cui non ci sono «sindacalisti di mestiere», il colpo è stato durissimo. Non lo nasconde il coordinatore provinciale dello Slai Cobas vibonese, Nazzareno Piperno, che ha convocato i giornalisti per spiegare che il sindacato di base «era completamente all’oscuro» del fatto che ci fosse, a Pizzo, un sedicente sindacalista che chiedeva soldi in cambio di posti di lavoro. La vicenda è stata portata alla luce da Mi manda Raitre, popolare trasmissione televisiva che ha incastrato il finto sindacalista, Carmelo Furciniti, grazie alla segnalazione di un ragazzo della zona che si è visto chiedere dall’uomo, ex marittimo in pensione, la somma di 650 euro per imbarcarsi su una nave a lavorare come mozzo.
Affiancato dall’avvocato Francesco Mobilio, legale dello Slai Cobas, Piperno ha spiegato che l’unico incontro con Furciniti era avvenuto 7-8 anni fa nel corso di una riunione con i lavoratori del posto. L’uomo si sarebbe mostrato interessato a entrare nel sindacato, ma ai vertici provinciali sembrò subito «che non fosse affidabile» e lasciarono perdere. Tre anni fa, poi, era arrivata a Piperno una telefonata che segnalava che qualcuno, a Pizzo, prendeva soldi per sbrigare pratiche pensionistiche, ma si pensò a una «strumentalizzazione» e la cosa, evidentemente con una certa leggerezza, non fu presa sul serio. «Non ci abbiamo creduto. Ma mai potevamo pensare – spiega il coordinatore provinciale – che davvero ci fosse qualcuno che faceva lo sciacallo quasi sotto i nostri occhi».

piperno mobilio

«È stato scioccante, non eravamo preparati e per questo episodio – aggiunge Piperno – va certamente fatta un’autocritica anche all’interno dello Slai Cobas. Ma i testimoni migliori della nostra buona fede sono i tanti iscritti che abbiamo a Pizzo. Noi veniamo svegliati anche in piena notte per raggiungere i lavoratori nelle varie vertenze, e intanto c’è chi intasca soldi alle nostre spalle». Sulla stessa linea le dichiarazioni di Mobilio, che ha invitato chiunque subisca ricatti simili a «denunciare il tentativo di estorsione subito alle forze di polizia, ma anche al sindacato. Non abbiamo mai avuto una sede a Pizzo – aggiunge il legale del sindacato – tant’è che le riunioni lì le abbiamo sempre fatte in municipio. Appena appresa questa storia, il nostro primo pensiero è stato: c’è sotto qualcosa. D’altronde lo Slai Cobas è un sindacato scomodo…». Un concetto, questo, espresso anche dalla dirigenza nazionale dell’organizzazione sindacale che, in una nota stampa, annuncia di aver dato mandato di denunciare Furciniti e lancia un interrogativo: «Chi è il burattinaio del finto sindacalista?». Una domanda a cui, almeno per ora, i vertici vibonesi dello Slai Cobas non sanno rispondere, salvo aggiungere che «è evidente che l’uomo abbia un legame con le aziende che cercano forza lavoro sul territorio».

Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal

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