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CLAN&USURA | Ciccio Modesto torna libero

COSENZA Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha rimesso in libertà Francesco Modesto, il calciatore di serie A e B coinvolto nell’inchiesta “Laqueo”. Secondo l’accusa, da un suo conto veniva …

Pubblicato il: 16/09/2016 – 11:57
CLAN&USURA | Ciccio Modesto torna libero

COSENZA Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha rimesso in libertà Francesco Modesto, il calciatore di serie A e B coinvolto nell’inchiesta “Laqueo”. Secondo l’accusa, da un suo conto veniva prelevato il denaro per finanziare i prestiti a usura. Nel “libro mastro” della cosca di Cosenza risultava il suo nome come finanziatore, nome che, per ordine del suocero, doveva rimanere segreto. Per i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che hanno coordinato l’indagine “Laqueo” non ci sono dubbi: il calciatore di serie A e B, era consapevole dei prestiti ad usura effettuati anche con il proprio denaro.
Tre sono gli imprenditori che hanno ammesso di essere stati sotto strozzo da parte del gruppo criminale. Tra questi l’imprenditore edile, ed ex socio del Cosenza Calcio Francesco Cannella risulta essere stato fortemente vessato dagli usurai. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la sua vita dal 2004 al 2011 è stata tenuta sotto scacco dai prestiti che doveva restituire alla cosca. Uno di questi lo aveva stipulato con il pentito Roberto Calabrese Violetta, Luisiano Castiglia, detto Mimmo, e il genero, il calciatore Francesco Antonio Modesto. Doveva restituire 52mila euro con tassi di interesse oscillanti tra il 10 e il 15% al mese. Come mette nero su bianco il gip Carlo Saverio Ferraro nell’ordinanza di custodia cautelare, ognuno ha avuto un proprio preciso ruolo nel condurre l’atto criminale nei confronti dell’imprenditore. Calabrese Violetta – oggi collaboratore di giustizia che con le sue dichiarazioni ha dato il via alle indagini – avrebbe stipulato i mutui, consegnava il capitale, imponeva il saggio di interesse, le modalità e i tempi dell’esecuzione del rapporto usurario e riceveva dalla vittima le rimesse di denaro. Luisiano Castiglia si sarebbe inserito in questo rapporto usurario nel 2005, usufruendo, per scontare il debito, di lavori edili nella lavanderia che gestisce in contrada Gergeri a Cosenza. Anche Modesto avrebbe beneficiato del debito contratto da Cannella con lavori nella propria abitazione di Cosenza, anche questa situata in contrada Gergeri. Da parte sua l’imprenditore afferma di avere incontrato solo una volta Francesco Modesto, «col quale non ho mai parlato». E per quanto riguarda i lavori nella sua casa, «ho costruito una mansarda, ho ristrutturato un appartamento ove sarebbe andato ad abitare Francesco Modesto». L’imprenditore precisa che le disposizioni in relazione ai lavori «mi sono state impartite da Mimmo Castiglia».
Accuse fortemente respinte dal calciatore e dal suo legale Leo Sulla, che continua a ribadire come il calciatore sia totalmente estraneo alle vicende contestate e che non conosce assolutamente l’imprenditore a cui sarebbe stato fatto il prestito finito nell’inchiesta.

mi.mo. 

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