GALLIPOLI Da stasera le paranze della Puglia meridionale resteranno in rada per 30 giorni sino al 16 ottobre. Da domani 17 settembre, in ottemperanza del decreto ministeriale firmato lo scorso 7 luglio dal sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione, delegato alla pesca, dovranno anche osservare il fermo pesca obbligatorio le imbarcazioni immatricolate nei compartimenti marittimi dello Jonio occidentale e Tirreno, dalla Calabria sino alla Liguria. Il blocco delle attività della pesca in vigore dal 1987, ormai da 30 anni lungo la costa da Trieste a Imperia, è stato articolato per aree in tre differenti periodi «per garantire – è scritto nel decreto – un idoneo equilibrio tra risorse biologiche e l’attività di pesca». In relazione alla «sospensione obbligatoria dell’attività di pesca non imputabile alla volontà dell’armatore» per i marittimi imbarcati è prevista l’erogazione del trattamento di Cassa integrazione guadagni in deroga, attivata presso il ministero del Lavoro, per l’intera durata del periodo di fermo. Fino al prossimo 26 settembre vige il fermo pesca obbligatorio anche per i pescherecci degli areali adriatici da Pesaro a Bari in vigore dal 16 agosto scorso.
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