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Posti letto scomparsi, i commissari sconfessano Mauro

CATANZARO Per i commissari della sanità calabrese Massimo Scura e Andrea Urbani non ci sono dubbi: il dietrofront del dg dell’Asp di Cosenza sull’assegnazione dei posti letto alle cliniche pri…

Pubblicato il: 16/09/2016 – 16:05
Posti letto scomparsi, i commissari sconfessano Mauro

CATANZARO Per i commissari della sanità calabrese Massimo Scura e Andrea Urbani non ci sono dubbi: il dietrofront del dg dell’Asp di Cosenza sull’assegnazione dei posti letto alle cliniche private presenta qualcosa di anomalo. I dubbi sono tutti messi nero su bianco in una raccomandata che i vertici della struttura commissariale hanno spedito in queste ore al manager che guida l’Azienda sanitaria cosentina. Scura e Urbani definiscono «inaccettabili le modalità con l’Azienda ha inteso procedere alla revoca in autotutela di un provvedimento che costituiva il prius logico di un decreto del Commissario ad acta, peraltro destinato ad essere trasmesso al Tavolo di Verifica interministeriale, senza alcuna preventiva forma di condivisione, né con il dipartimento Tutela della salute e né, tanto meno, con la struttura commissariale».
Piccolo passo indietro: a fine luglio, una delibera firmata dal dg Raffaele Mauro assegna al gruppo iGreco, che gestisce la Madonna della Catena, 53 posti letto in più: 40 per una residenza sanitaria per anziani medicalizzata e 13 per il trattamento della Sla (la Sclerosi laterale amiotrofica). Quell’assegnazione, qualche settimana dopo, sparisce. Il motivo? C’è chi sussurra che quell’assegnazione non sia stata molto gradita agli inquilini del decimo piano della Cittadella regionale. Sospetti confermati dalle parole di fuoco usate ieri in conferenza stampa a Catanzaro dagli stessi imprenditori Greco: «Dobbiamo capire se anche noi come tante altre aziende calabresi dobbiamo abbassare la testa. Ma noi non ci piegheremo alla politica così come non ci siamo piegati alla ‘ndrangheta che ha ucciso nostro padre. Noi con la politica vogliamo confrontarci, il tema della sanità è molto delicato nella nostra regione perché gli interessi sono veramente grossi».
Alla base dell’assegnazione dei 53 posti letto c’era una transazione firmata dal privato e dall’Azienda sanitaria provinciale. Il patto era questo: se le nuove attività (Rsa medicalizzata e assistenza per la Sla) non partiranno, dal prossimo 30 dicembre si darà il via alle procedure di licenziamento per 70 dipendenti. L’accordo tra Mauro e i Greco è stato trasferito nella proposta di rete ospedaliera avanzata dall’Asp di Cosenza alla struttura commissariale e fissata successivamente nel decreto commissariale numero 77. Poi, Mauro l’ha annullata a fine agosto, provocando una catena di ricorsi sia da parte di erogatori privati che di associazioni rappresentative di utenti. E ora «la struttura commissariale – scrivono sempre Scura e Urbani – si trova nella scomoda posizione di dover dare contezza di quanto accaduto ai ministeri vigilanti (che hanno già avviato l’esame del provvedimento trasmesso), senza tuttavia aver minimamente maturato la comprensione delle motivazioni, assolutamente non intelligibili in quanto non chiaramente esplicitate, che hanno indotto l’Azienda sanitaria di Cosenza ad adottare la deliberazione 1384 del 29 agosto 2016».
In buona sostanza, i commissari chiedono a Mauro di «descrivere l’iter e i criteri utilizzati per elaborare la proposta di riorganizzazione recepita dalla precedente deliberazione n. 1244 del 21 luglio dell’Asp di Cosenza, evidenziando come sia stato possibile formulare la proposta di riorganizzazione “in assenza dell’emanazione di appositi e specifici criteri da parte della struttura commissariale e del dipartimento Tutela della salute; evidenziare eventuali profili di illegittimità della deliberazione stessa, eventualmente riscontrati in epoca successiva alla sua adozione; evidenziare i motivi di pubblico interesse, ovvero il mutamento della situazione di fatto, ovvero la nuova valutazione dell’interesse pubblico originario che hanno determinato il ripensamento dell’Azienda».

 

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