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Consiglio, il centrodestra si compatta: Pd fallimentare

REGGIO CALABRIA Il centrodestra calabrese, forse per la prima volta dal 2014, si compatta (almeno a parole) e muove all’attacco del Pd, di Oliverio e di tutta la maggioranza. Una compagine governat…

Pubblicato il: 20/09/2016 – 13:09
Consiglio, il centrodestra si compatta: Pd fallimentare

REGGIO CALABRIA Il centrodestra calabrese, forse per la prima volta dal 2014, si compatta (almeno a parole) e muove all’attacco del Pd, di Oliverio e di tutta la maggioranza. Una compagine governativa che «abusa della parola legalità», che non si confronta, che non ha progetti né visione.
La disamina è tardiva ma non per questo meno urticante. A Palazzo Campanella, stamattina, c’erano quasi tutti gli esponenti della minoranza (escluso Ncd, sempre più polo “centrista” dalla collocazione indefinita.
Il primo a sparare ad alzo zero è Fausto Orsomarso, che rivendica il ruolo di una minoranza che, finora, ha accompagnato «con stile e responsabilità» l’azione del centrosinistra. Ma ora è giunto il momento di lanciare «l’allarme», in un contesto che vede il Pd «abusare della parola legalità», con un partito dove «gli organi politici contano più degli organi di governo», chiaro indice delle «ingerenze calabresi e romane» subite dai dem. E insomma, serve una svolta, altrimenti «la Calabria muore».
Il capogruppo di Fi, Alessandro Nicolò, la butta sul concreto e chiede una verifica di metà legislatura in consiglio regionale, in modo da trovare un modo per far fronte alle troppe emergenze regionali. Aeroporti, turismo, agricoltura: si dovrebbe partire da qui, ma la maggioranza – insiste Nicolò – pensa alle future competizioni elettorali piuttosto che a rispondere «ai bisogni dei calabresi».
«Avremmo potuto fare conferenze stampa ogni due mesi – continua Francesco Cannizzaro –, ma ci siamo approcciati in maniera molto costruttiva: non pensino di avere a che fare con una minoranza sorda e distratta. Il capogruppo della Cdl ricorda di aver invocato un consiglio regionale ad hoc sull’immigrazione, senza rinunciare ad attaccare sul nuovo Piano trasporti, «una bella favola realizzabile forse tra 30 anni». Quali sono i tratti distintivi dell’Oliverio style? «Presenzialismo, qualche fesseria, qualche taglio nastro». Niente passerà in sordina, dice Cannizzaro: «Stiamo preparando un dossier da cui emergerà l’incapacità di questo governo regionale».
Anche Tallini dice di sforzarsi di fare «lavoro di opposizione su questioni serie», ma è difficile tacere sul «fallimento a sinistra da cui ci dobbiamo guardare tutti». Ed è pur vero che se Oliverio dovesse andare a casa ora «sarebbe un disastro», perché il centrodestra non è pronto. Da qui l’obbligo, per l’attuale minoranza, «di costruire un’alternativa, anche se i mezzi di comunicazione ci snobbano». La conferenza stampa di oggi è il primo segnale del riscatto di un centrodestra finora piuttosto malconcio? I giorni a venire potranno dare qualche indicazione in più, a partire dalla prima seduta dell’assemblea dopo la pausa estiva, in programma per giovedì prossimo.

p.bel.

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