"Tela del ragno", le difese: assolvere gli imputati

COSENZA «Assoluzione». È la richiesta avanzata alla Corte di Assise di Cosenza dalle difese degli imputati del processo “Tela del ragno”. Si tratta dell’operazione contro i presunti capi e gregari del clan Perla-Cicero di Cosenza, Gentile-Africano-Besaldo di Amantea, Scofano-Martello-Rosa-Serpa di Paola, e Carbone di San Lucido Bruzzese. Mercoledì si è svolta la seconda giornata di arringhe. Il pm Eugenio Facciolla, prima della pausa estiva, ha chiesto la condanna per quasi tutti gli imputati perché – ha detto Facciolla – si tratta di «feroci criminali». La richiesta era stata di 14 ergastoli, l’assoluzione per due e un’assoluzione per intervenuta morte del reo. Assoluzione è stata la richiesta avanzata dall’avvocato Antonio Quintieri
per Giovanni Abbruzzese che «è estraneo – ha detto – ai fatti contestati e in particolare agli omicidi oggetto del procedimento». L’avvocato Sabrina Mannarino, difensore di Mario Mazza, ha chiesto l’assoluzione del suo assistito per «insussistenza del fatto». L’avvocato Giuseppe Bruno, difensore di Mario Matera, si è associato alla richiesta di assoluzione del pm. Chiesta l’assoluzione anche per Mario Martello e Giuseppe Lo Piano. Per Francesco Tundis il legale ha chiesto l’assoluzione sia per l’omicidio di Luciano Martello che per il delitto di Rolando Siciliano. Le arringhe della difesa proseguiranno giovedì 22 settembre. Il 23 settembre il presidente della Corte, Giovanni Garofalo, dovrebbe ritirarsi in camera di consiglio ed emettere la sentenza.

Mirella Molinaro
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