REGGIO CALABRIA È di cinque anni di carcere la condanna stabilita dal Tribunale di Reggio Calabria per Pietro Labate, punito per aver tentato di condizionare un’imprenditrice chiamata a testimoniare al processo che vede imputato il fratello , Michele Labate. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, coordinata dal pm Stefano Musolino, Labate si sarebbe presentato dalla madre della testimone, cui avrebbe fatto insistenti domande sulla convocazione della figlia in qualità di testimone, per poi chiederle di organizzare un incontro. Una richiesta che la donna è riuscita a dribblare, ma di cui le è stato immediatamente chiaro il contenuto intimidatorio. Per questo, alla figlia ha riferito solo di persona quella conversazione e poco dopo ha raccintato di quell’incontro al pm Musolino. Una testimonianza che al boss Pietro è costata il fermo, poi convalidato, e adesso la condanna.
a.c.
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