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CALABRIA VERDE | Furgiuele non risponde ai magistrati

CATANZARO Paolo Furgiuele, l’ex direttore generale di Calabria Verde arrestato mercoledì su disposizione del gip distrettuale di Catanzaro, si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso de…

Pubblicato il: 23/09/2016 – 11:05
CALABRIA VERDE | Furgiuele non risponde ai magistrati

CATANZARO Paolo Furgiuele, l’ex direttore generale di Calabria Verde arrestato mercoledì su disposizione del gip distrettuale di Catanzaro, si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si è tenuto venerdì mattina. Il manager è difeso dagli avvocati Nicola Cantafora e Pietro Scuteri del foro di Catanzaro e dal professor Alfonso Furgiuele del foro di Napoli. Furgiuele non ha risposto alle domande dei magistrati: si è preso del tempo per approfondire ulteriormente le accuse a suo carico.
I pm della Dda di Catanzaro contestano al management di Calabria Verde, tra le altre cose, di aver distratto e utilizzato per il pagamento degli operai forestali circa 80 milioni di euro di fondi Por stanziati per la messa in sicurezza del territorio. I dirigenti sono accusati, a vario titolo, di abuso d’ufficio, peculato, falso ideologico e minacce a pubblici ufficiali. A Furgiuele è contestato anche di aver utilizzato operai e forniture dell’azienda per ristrutturare la sua abitazione di Amantea.

DICHIARAZIONI SPONTANEE DI ALLEVATO Si è avvalso della facoltà di non rispondere anche Alfredo Allevato, dirigente del settore 3, ossia Forestazione, Antincendio boschivo e sorveglianza idraulica, per i quali il gip Giuseppe Perri ha disposto la misura cautelare in carcere nell’ambito dell’inchiesta che ha travolto Calabria Verde. L’ingegnere Allevato si trova ristretto nel carcere di Cosenza da mercoledì mattina quando è scattato il blitz dei finanzieri del comando provinciale di Catanzaro su ordine della Procura distrettuale. Allevato, venerdì mattina, nel corso dell’interrogatorio di garanzia – che si è svolto per rogatoria nel penitenziario bruzio – non ha voluto rispondere ai magistrati perché il gip Alfredo Cosenza non è il giudice firmatario del provvedimento. Allevato, difeso dagli avvocati Riccardo Adamo e Giuseppe Mastrangelo – ha poi rilasciato dichiarazioni spontanee ribadendo di essere totalmente estraneo alle accuse contestategli. I suoi legali hanno presentato richiesta di scarcerazione al Tribunale del Riesame, la cui udienza è stata fissata per giovedì prossimo. L’ingegnere Allevato è accusato di peculato e minaccia a pubblico ufficiale. Secondo l’accusa, avrebbe usato minaccia nei confronti di tutti i direttori dei lavori alle sue dipendenze costringendoli a commettere atti contrari ai loro doveri d’ufficio, per esempio chiedendo di consegnare lo stato di avanzamento dei lavori fino alla fine del 2015, sebbene non avesse mai consegnato loro i relativi progetti. Il monito era che in caso di rifiuto la loro inerzia avrebbe causato il mancato pagamento degli stipendi e prodotto il rischio di contestazioni disciplinari. Una minaccia alla quale nessuno sarebbe voluto andare incontro. Ma – per i difensori – si tratta di accuse totalmente prive di fondamento.

mi. mo.
ale. tru.

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