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La ricetta di Irto contro la corruzione

REGGIO CALABRIA Davanti a una platea di quasi mille persone, tra professioni iscritti agli ordini degli architetti, degli avvocati e degli ingegneri, pubblici amministratori e imprenditori, il pres…

Pubblicato il: 26/09/2016 – 9:36
La ricetta di Irto contro la corruzione

REGGIO CALABRIA Davanti a una platea di quasi mille persone, tra professioni iscritti agli ordini degli architetti, degli avvocati e degli ingegneri, pubblici amministratori e imprenditori, il presidente del consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, ha aperto i lavori della “Giornata della Trasparenza”. Un’iniziativa articolata in un seminario sul nuovo Codice dei contratti pubblici e in una tavola rotonda su mafia, corruzione e appalti che vede alternarsi, al podio dell’auditorium “Calipari” di palazzo Campanella, autorità di governo, parlamentari, magistrati e autorevoli studiosi. «Questo convegno nasce da un’esigenza fortemente avvertita da quanti operano nell’ambito delle relazioni contrattuali tra settore pubblico e settore privato: due mondi che non sempre parlano la stessa lingua, ma che devono compiere uno sforzo per trovare un terreno comune», ha spiegato Irto. Il presidente di Palazzo Campanella ha sottolineato: «La direzione giusta, in materia di appalti, è quella che conduce verso procedure più semplici, snelle e trasparenti. Solo in questo modo saranno contrastati con efficacia i mali della ‘ndrangheta e della corruzione che ipotecano la vita delle future generazioni e ci rubano la speranza».
Per Irto, tuttavia, un atteggiamento troppo remissivo o rinunciatario fa solo il gioco dei corrotti e dei mafiosi: «Nel governo di una comunità non esiste un “fato ineluttabile”, come nella tragedia di Eschilo; semmai, l’uomo è artefice del proprio destino. È dovere di chi ricopre cariche pubbliche fermare i ladri, e non le grandi opere. Espellere dai gangli vitali della pubblica amministrazione e dell’economia corrotti, corruttori e mafiosi, non deprimere le speranze e i sogni dei cittadini».
Nicola Irto ha proseguito: «L’Italia e il Mezzogiorno hanno bisogno di cambiare verso e intraprendere un loro “New Deal”, che non può prescindere da un’impostazione della politica economica fondata keynesianamente sull’intervento pubblico e sugli investimenti in infrastrutture, soprattutto nel Mezzogiorno. Non dobbiamo avere paura, a condizione che tutti accettino come ‘regola del gioco’ fondamentale quella della trasparenza». Il presidente ha ricordato il progetto #openPalazzo e i principali provvedimenti assunti in meno di un anno: «Abbiamo disposto la diretta streaming delle sedute del consiglio regionale, la pubblicazione online dei redditi dei consiglieri, l’accesso civico agli atti; varato il Piano anticorruzione; attuato la rotazione dei dirigenti; messo in campo un piano di riqualificazione della spesa; dato il via libera a un Piano di comunicazione che renderà ancora più specchiata e trasparente la nostra azione. Abbiamo sottratto – decisione che può non essere piaciuta a qualcuno, ma che rivendico con forza – le nomine di controllo e garanzia alle scelte della politica. È questo il metodo migliore per riavvicinare le istituzioni ai cittadini: anteponendo i fatti alle parole, le buone prassi alla comunicazione».
Il presidente Irto ha auspicato «il recupero della fiducia dei cittadini e della consapevolezza che lo Stato è “la parte giusta”. Rientra in quest’ambito il tema delle interdittive antimafia, che pone la necessità di contemperare interessi diversi: il principio di legalità e il contrasto alle infiltrazioni mafiose nell’economia, da un lato; la salvaguardia dei posti di lavoro e dell’imprenditoria sana, dall’altro. Su tale specifica questione, è auspicabile un intervento del legislatore nazionale. La nostra comunità – ha concluso Nicola Irto – non vuole sentirsi una “palla al piede”, ma intende essere parte integrante dell’Italia e contribuire da protagonista alla rinascita del Paese».

FALCOMATA’, VISCOMI E LE SINERGIE La sinergia istituzionale con gli ordini professionali come unica chiave per il raggiungimento di un obiettivo comune, quello della trasparenza: ad evidenziarlo è stato il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà intervenendo alla “Giornata della trasparenza”. Il sindaco ha definito il convegno «l’occasione per affrontare temi di grande attualità sui quali è necessario sviluppare una riflessione. Cominciando dal chiederci – ha continuato – cosa sono oggi le Suap, e cosa dovranno diventare. Per noi sono un luogo a cui rivolgersi per assicurare massima trasparenza nei criteri dello svolgimento di gare d’appalto, ma sono nello stesso tempo un luogo in cui spesso, le gare d’appalto rischiano di “fare il compleanno”. Ed i sindaci oggi si confrontano per lo più con fondi di investimento esterni all’Ente, come i Fondi europei, ed in quanto tali soggetti a delle scadenze e rigorose rendicontazioni. Se i tempi della stazione unica appaltante si dilatano, si rischia che tutto quello che dovrà essere fatto dopo, si restringa e le risorse vengano spostate su altre linee di finanziamento».
Altro aspetto affrontato da Falcomatà, il tema delle interdittive. «Provvedimento giusto e legittimo – ha detto – ma con effetti collaterali e negativi a 360 gradi, che si abbatte sui lavoratori dipendenti della impresa interdetta, e possono portare al blocco di quell’opera e di quel servizio». A nome della giunta regionale, in rappresentanza del presidente Mario Oliverio, è intervenuto il vicepresidente Antonio Viscomi, secondo il quale «non ci può essere trasparenza senza organizzazione”. Viscomi affrontando i temi del seminario ha usato «tre parole chiave: fiducia, organizzazione, qualità». «La mia oggi – ha spiegato – non è solo una presenza istituzionale. Vuole essere la testimonianza di un lavoro comune che giunta e Consiglio stanno facendo per aumentare il livello di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Quando si parla di trasparenza e di semplicità dei processi decisionali significa parlare di organizzazione e le regole servono per costruire prodotti di qualità». Il seminario, che durera’ l’intera giornata, vedrà la partecipazione, tra gli altri, del componente dell’Autorità nazionale anticorruzione Michele Corradino, del procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho e di Marco Minniti, sottosegretario alla presidenza dei Consiglio dei ministri.

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