Complimenti alla giunta comunale di Catanzaro per l’importante opera, sembra caparbiamente voluta dal sindaco e finalmente realizzata, di rifacimento dell’asfalto in alcuni tratti delle strade cittadine. C’è voluta veramente tanta buona volontà per «rimettere in sicurezza» la viabilità e bisogna anche dare atto a chi ha pensato di pubblicizzare l’avvenimento perché, diversamente, ai cittadini sarebbe sfuggito l’importante intervento sostenuto e non sarebbe stato oggettivamente giusto lasciare nell’indifferenza un gesto di così straordinaria attenzione verso il capoluogo. Perché no? Un pizzico di civetteria non solo è comprensibile ma non guasta soprattutto quando si mettono in evidenza le politiche del fare non fosse altro che per consentire ai catanzaresi di ricordarsene quando saranno chiamati ad esprimere le proprie preferenze nelle urne, restituendo con la fiducia anche il riconoscimento. Sembra sia stato proprio questo il motivo per il quale è venuto in mente a qualcuno di inviare alle redazioni dei quotidiani l’elenco degli interventi ricordando anche che erano stati usati (ma solo per alcuni tratti…) prodotti di ultima generazione come l’”asfalto anti-skid”, noto ai catanzaresi tanto che non c’è stato bisogno di aggiungere altro per far capire loro di cosa si trattasse.
E non è finita: secondo quanto è stato detto si starebbero effettuando le procedure di gara per assicurare uguale trattamento anche ad altre zone del comprensorio nelle quali il fondo stradale è ridotto simile a quello che le immagini ci raccontano dalla Libia. Ciò per essere equanimi con tutti gli amministrati, quartieri compresi, come è giusto che sia. E ancora, secondo voci che provengono da Palazzo De Nobili, sindaco e giunta sarebbero seriamente intenzionati a sostenere progetti capaci di trasformare la città in un moderno e piacevole centro abitato facendolo rinascere senza intaccare i segni della sua storia. Un intervento di alta ingegneria che comunque non lederà, per scelta o insipienza, le testimonianze delle sue origini bizantine. Nell’attesa che ciò avvenga, nelle stanze del Municipio si valutano altri interventi per esempio come sia possibile far giungere alla direzione della Rai una garbata richiesta (qualcuno pensava ad una formale protesta ma non se ne è fatto niente seguendo il principio che è meglio non irritare) nel tentativo di ottenere una diversa considerazione, se non consona al ruolo di capoluogo di regione, almeno di pari rilevanza, un po’ più vicina alla considerazione che la Rai dimostra di avere del comprensorio Locrese presente quotidianamente nel palinsesto del telegiornale regionale e nelle edizioni dei giornali radio.
Nessuno, specie dal palazzo comunale, si sognerebbe di avere di più, per esempio l’attenzione riservata a Reggio Calabria. Quella città, infatti, si è conquistato alla luce del sole, lottando in assoluto silenzio, il riconoscimento di città metropolitana con tutti benefici che ne derivano ed è giusto che sia perno di riferimento di tutta la regione e, di conseguenza, anche dell’informazione calabrese. Ciò che si vorrebbe chiedere alla Rai è una presenza più avvertibile, degna di una città nella quale opera il governo della Regione, sede di una struttura universitaria tra le più accreditate del Paese, che ha al suo interno importanti uffici che svolgono ruoli importanti per il territorio regionale. La nomina anche di un collaboratore capace di essere sentinella del territorio, vicino alle persone e alle storie che vanno raccontate, sarebbe di aiuto ai piccoli grandi fatti che tratteggiano la trasformazione della città. Su binari paralleli, ovviamente, dovrebbe muoversi una amministrazione capace di saper cogliere le esigenze e tradurle in proposta politica che non è l’elenco delle buche coperte lungo le strade della città.
*Giornalista
