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SCONTRO SUGLI SCALI | Le mani della Sacal sugli aeroporti calabresi

LAMEZIA TERME I giochi sul futuro degli scali aeroportuali calabresi si sono aperti. Con la pubblicazione del bando dell’Ente nazionale dell’aviazione civile che interessa la gestione del Sant’Anna…

Pubblicato il: 26/09/2016 – 13:56
SCONTRO SUGLI SCALI | Le mani della Sacal sugli aeroporti calabresi

LAMEZIA TERME I giochi sul futuro degli scali aeroportuali calabresi si sono aperti. Con la pubblicazione del bando dell’Ente nazionale dell’aviazione civile che interessa la gestione del Sant’Anna di Crotone e del Tito Minniti di Reggio qualcosa di più concreto su queste due infrastrutture all’orizzonte inizia ad intravedersi. Anche se la partita è tutt’altro che semplice.
L’ultima speranza per i due aeroporti arriva oggi da Lamezia Terme, dove i management della Sacal ha annunciato un proprio interessamento alla gestione degli scali. Un annuncio arrivato a mezzo nota ufficiale dai vertici aziendali che nel corso di un vertice del Cda della società tenutosi lunedì mattina nella sede con all’ordine del giorno appunto l’analisi del bando dell’Enac per l’affidamento in concessione delle due infrastrutture.
Sul punto il management, che si dice pronto alla sfida, attende soprattutto il visto degli azionisti della società. Come d’altronde ha tenuto a precisare la stessa nota della società: «Si aprirà per Sacal, laddove il progetto sarà accolto dagli azionisti nella prossima assemblea, l’opportunità di costruire un percorso di gestione sinergica e coerente nel trasporto aereo in Calabria». Sarà il prodromo della tanta reclamata gestione unica degli scali regionali? Forse, ma molto dipenderà dalla risposta che sul punto daranno non solo gli azionisti di riferimento della Sacal. Un aspetto che hanno ben presenti dalle parti di Sant’Eufemia. Infatti, parlando della sfida, i vertici della Sacal affermano che questa «richiederà la convergenza di tutti gli attori politici e istituzionali su un progetto manageriale rigorosamente ancorato a un Piano Industriale».
Anche se il management si dichiara pronto: «L’esperienza acquisita dallo scalo aeroportuale lametino e la conoscenza del settore – affermano – rappresentano un buon punto di partenza per una progettualità responsabile e seria sul sistema unico del trasporto aereo che possa ottimizzare le migliori risorse disponibili sul territorio e potenziarne lo sviluppo». Come dire «noi siamo qui, ora la palla passa alla politica».
Ma sul futuro dei due scali già nel mesi scorsi si era mosso qualcosa, gli ultimi sviluppi si erano, anzi, registrati alcuni giorni addietro quando i vertici del gruppo iGreco aveva dimostrato più di un semplice interessamento sullo scalo pitagorico. Il management dell’azienda – già attiva in diversi settori dall’agroalimentare alla sanità passando anche per l’editoria – aveva visitato infrastruttura e incontrato il sindaco di Crotone Ugo Pugliese nonché il consigliere regionale Flora Sculco per parlare proprio del futuro del Sant’Anna. Da tempo la società che gestisce lo scalo è uscita fuori dai radar e le possibilità di far riprendere quota sono decisamente naufragate. Da qui il passo in avanti annunciato dai manager de iGreco, forse non salutato positivamente da tutti. I mal di pancia tra la società cosentina e gli inquilini della cittadella regionale in materia di sanità sono noti a tutti.
E anche sul fronte reggino qualcosa si era mosso.
Ad aprire le danze qualche mese addietro erano stati i vertici dell’associazione degli industriali reggini che avevano chiamato a raccolto “i capitani coraggiosi” della città per riprendere in mano quella che ritenevano una infrastruttura fondamentale per il riscatto dell’intera area. Un’iniziativa, che al di là delle buone intenzioni, allo stato non ha prodotto alcun risultato. E nel frattempo però la Sogas, la società di gestione del Tito Minniti, non è riuscita ad invertire la rotta che l’ha portata in picchiata. Anzi tra qualche giorno, a detta del dg dell’azienda, la società dovrebbe concludere definitivamente le attività. Con ovvie ripercussioni sul futuro dello scalo.
Per questo l’iniziativa lanciata dal management della Sacal per entrambi gli aeroporti suona come ultima spiaggia per tenere in vita le due infrastrutture. Nella speranza però che nella ricorsa a salvare il salvabile (soprattutto se imposta dall’alto) non affondi anche l’unico scalo che possiede margini per migliorare le sue potenzialità di crescita: Lamezia Terme.

Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it

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