«Non si archiviano gli angeli». È questo il mantra che Martino Ceravolo ripete, quasi ossessivamente, dovunque vada. Dal 25 ottobre 2012, quando il piombo della ‘ndrangheta gli portò via il suo Filippo, vittima per errore, quando era appena 19enne, dei sicari delle cosche dell’entroterra vibonese in guerra tra loro, il dolore ha lasciato a Martino una sola ragione di vita: avere giustizia per suo figlio, vittima innocente della barbarie mafiosa. Dopo aver protestato nei mesi scorsi davanti al Tribunale di Vibo, dove ebbe un breve colloquio con il ministro della Giustizia Andrea Orlando, questa mattina Martino è arrivato a Catanzaro e si è incatenato davanti al vecchio Palazzo di giustizia, dove ha sede la Direzione distrettuale antimafia. Una protesta silenziosa e simbolica, per non far calare l’oblio sull’omicidio di Filippo, «per non permettere – spiega – che rimanga impunito».
«Sono a Catanzaro per avere giustizia per Filippo», ha scritto Martino pubblicando le sue foto su Fb, e sempre in mattinata è stato ricevuto dal procuratore Nicola Gratteri, dall’aggiunto Giovanni Bombardieri e dal pm Camillo Falvo. «Dai magistrati – ha spiegato il papà di Filippo dopo l’incontro – ho avuto ampie rassicurazioni sul fatto che, da parte loro, ci sarà il massimo impegno affinché la verità possa venire finalmente a galla. Ringrazio il procuratore Gratteri per la sensibilità dimostrata nei confronti miei e della mia famiglia».
La sera del 25 ottobre 2012, il 19enne era andato a Pizzoni, paese poco distante dal suo, Soriano, per incontrare la fidanzata. Al ritorno, però, ha chiesto un passaggio a un altro giovane del luogo, Domenico Tassone, che secondo gli inquirenti sarebbe stato il vero obiettivo dei sicari che, entrati in azione sulla strada che collega i due paesi, hanno colpito, uccidendolo, proprio Filippo, giovane innocente riconosciuto vittima di mafia. Nei mesi scorsi la notizia dell’archiviazione dell’indagine aperta sull’omicidio, oggi le rassicurazioni dei magistrati del capoluogo, che hanno garantito a Martino che faranno di tutto per arrivare alla verità su un delitto che ha sconvolto tutto il Vibonese.
s. pel.
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