Riceviamo e pubblichiamo la replica del presidente di Coldiretti Calabria Pietro Molinaro all’intervento di Giuseppe Mangone presidente Anpa-Liberi Agricoltori pubblicato dal Corriere della Calabria.
“La filiera delle accuse gratuite, false e tendenziose” verso la Coldiretti e la mia persona trova nel “nostalgico” Mangone un nuovo “fans”. Il motivo conduttore che volutamente adotta è la disinformazione su tutti i fronti. Forse doveva leggere con molta più attenzione le precedenti note, non omettere la realtà dei fatti, evitare di adottare il subdolo strumento della manipolazione. Sui numeri, è evidente che parta da presupposti sbagliati. Pur volendo accettare il commento su quelli di Coldiretti, nella sua “interessata” disquisizione, dimentica però la qualità – che fa la differenza – della proposta, dell’attività sindacale e della struttura organizzativa e tanto altro. E poi, sarebbe stato più saggio illustrare le performance della sua associazione piuttosto che esprimere un parere su quelle di Coldiretti che peraltro, è sotto gli occhi di tutti, cresce e si rafforza costantemente nella rappresentanza caratterizzandosi anche e sempre di più, come forza sociale. Per fortuna, siamo in un paese libero e democratico dove ognuno può scegliere da chi farsi rappresentare. Si riscontra insomma uno sguardo al passato. Nel merito poi delle questioni strettamente giuridiche è bene riaffermare quanto segue (ripetere giova dicevano i latini).
Sulla vicenda sequestro insaccati il Tribunale di Cosenza il 13-07-2016 ha emesso sentenza favorevole alla Cooperativa con la formula “il fatto non sussiste”. Come ben sa, questa formula significa “assoluzione piena”. La sentenza della Corte di Cassazione a cui si fa strumentalmente riferimento si riferisce esclusivamente alla richiesta di dissequestro degli insaccati, presentata nell’immediatezza del provvedimento adottato in sede di controllo. Il primo provvedimento del Tribunale di Cosenza e la sentenza della Corte di Cassazione sono relative solo al procedimento incidentale reale e non certo su qualsivoglia forma di responsabilità in ordine al reato contestato. Per l’indagine, iniziata nel 2005, della Guardia di Finanza, sugli investimenti effettuati dalla Cooperativa dal 1996 al 2003, è stata accolta dal GIP l’11-02-2011, in sede penale, la richiesta di archiviazione del pm, che non è stata opposta.
In merito alla revoca del finanziamento disposta dalla Regione è stata proposta, legittimamente, opposizione e dopo diverse, varie e complesse controversie interpretative su chi fosse competente a giudicare (Tar o giustizia civile) è intervenuta la Corte di Cassazione il 24-05-2016 che ha attribuito la competenza al giudice ordinario, affinché si pronunci sul provvedimento amministrativo, che ho definito e definisco a dir poco anomalo. Difatti, le opere interamente realizzate, oltre ad essere tutt’ora pienamente funzionanti, sono state verificate e collaudate dalla Regione Calabria, sia durante le fasi di esecuzione che successivamente alla realizzazione dei progetti, con espressa certificazione della congruità dei costi sostenuti e rendicontati.
Una delle anomalie è stata ed è ad esempio che la Regione non ha messo in discussione l’operato dei suoi collaudatori. Tutto questo, lasciandosi guidare dai moti di spirito e senza nessun accenno autocritico Mangone lo omette e anche lui dispensa solo giudizi sommari in un mero processo mediatico. In ultimo poi è curioso che sull’opposizione, legittima e documentata, al riconoscimento dell’Anpa, Mangone ometta di riferire che la stessa viene sostenuta anche da altre organizzazioni agricole.
*presidente di Coldiretti Calabria
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