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Viscomi predica nel (consiglio quasi) deserto

REGGIO CALABRIA Di ingranare le marce alte il consiglio regionale non ne vuole proprio sapere. Anche la seconda seduta post-estiva si svolge con il freno a mano tirato. Solo 16 eletti presenti su u…

Pubblicato il: 30/09/2016 – 12:25
Viscomi predica nel (consiglio quasi) deserto

REGGIO CALABRIA Di ingranare le marce alte il consiglio regionale non ne vuole proprio sapere. Anche la seconda seduta post-estiva si svolge con il freno a mano tirato. Solo 16 eletti presenti su un totale di 31. Desaparecidos molti esponenti del centrodestra. Ufficio di presidenza rappresentato solo dal “capo” di Palazzo Campanella Nicola Irto (a fare il segretario-questore, per l’occasione, è Giuseppe Giudiceandrea). Nel merito, 4 punti all’ordine del giorno: due approvati e due rinviati. Tutta la seduta si esaurisce nel giro di un’ora.

CALABRIA LAVORO L’unico a ostentare ottimismo è Antonio Viscomi: «Stiamo recuperando il tempo perduto», dice riguardo l’approvazione del bilancio 2013 di Azienda Calabria Lavoro e, più in generale, la gestione di tutti gli enti sub-regionali.
Secondo il vicepresidente della giunta, è arrivato il momento di creare un «coordinamento strategico» di tutte le Agenzie «che serva anche per il rispetto delle norme di spending review». L’altra questione, non secondaria, è relativa al commissariamento, a cui la giunta Oliverio ha fatto ricorso più e più volte in questi due anni. Per Viscomi è necessario «cambiare passo» e «pensare a un diverso sistema di gestione. Crediamo che questo processo debba essere realizzato in modo dialogico con il Consiglio». 
È, inoltre, «opportuno ragionare su come costruire amministrazioni sub-regionali efficienti e che sappiano rispondere ai bisogni dei cittadini». In particolare, sottolinea ancora Viscomi, è urgente ripensare a una riorganizzazione di Fincalabra e Fondazione Terina, oltre che a una nuova agenzia per lo sviluppo e l’innovazione del sistema universitario. Le parole del numero due della Regione segnano il punto politicamente più alto del dibattito.

ENOTECA REGIONALE Il resto è noia, con qualche inoffensiva schermaglia tra i superstiti del centrodestra (il riferimento è ad Alessandro Nicolò) e la maggioranza. Qualche innalzamento di decibel viene registrato quando Aieta presenta le nuove modifiche alla legge sull’Enoteca regionale. Sì tratta di variazioni che – oltre a «estendere la valorizzazione dei vini pregiati ai relativi territori di produzione, nell’ottica dello sviluppo del turismo enogastronomico» – ridefiniscono l’assetto organizzativo dell’associazione. In che modo? Attraverso la sostituzione del cda con un presidente nominato direttamente da Oliverio. Perché? Perché così si favorisce «lo snellimento delle attività gestionali». Nicolò chiede subito il rinvio in commissione del testo. Oliverio un po’ si adombra: «Si chiede rinvio senza dare motivazioni».
Bevacqua gli dà manforte: «L’Aula è sovrana». Nicolò si indispettisce: «Non sto qui – dice a Bevacqua – a farmi spiegare da lei quel che devo fare». Aieta prova a ragionare: «Queste modifiche sono state discusse più volte in commissione e non sono mai stati avanzati dubbi». Alla fine si fa come dice Oliverio: ok al rinvio, ma alla prossima seduta del Consiglio le variazioni alla legge sull’Enoteca dovranno essere al primo punto all’ordine del giorno.

RAPPORTI CON L’UE Si fa in tempo, prima del rompete le righe, ad approvare le nuove disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione delle politiche dell’Unione europea e sulla programmazione. Un testo che permetterà alla Calabria una valutazione delle norme precedente alla loro approvazione.
 Tutto qui, fine.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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