Riceviamo e pubblichiamo la nota del commissario straordinario di Azienda Calabria Lavoro, Fortunato Varone.
A seguito dell’articolo “Programma stages, il destino (amaro) dei super laureati”, ad onor di cronaca è opportuno fare delle precisazioni. Nella data di stipula dei contratti, il sig. Iorno della Cgil, ha chiesto all’assessore Roccisano ed a me in qualità di Commissario straordinario di Azienda Calabria Lavoro di stipulare un protocollo di intesa al fine di sancire, rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente, maggiori garanzie. Allo stato non è pervenuta dal Sindacato alcuna bozza di protocollo di intesa, ma è superfluo specificare, che non potranno essere accolte richieste che fuoriescono dalla disciplina di riferimento, né tantomeno un protocollo può modificare la tipologia contrattuale prevista dalla normativa e già sottoscritta tra le parti. Come correttamente riportato nell’articolo per poter iniziare l’attività lavorativa è necessario fare una formazione dedicata che sarà espletata entro il mese di ottobre. Riguardo alla mia presunta latitanza, proprio ieri (30 settembre 2016) ho incontrato un gruppo di 26 stagisti e già da qualche giorno è stata organizzata una riunione lavorativa con una rappresentanza di altri 6/7 stagisti all’inizio della settimana entrante per definire e calendarizzare le attività lavorative. Riguardo l’aspetto paradossale della situazione, è che per partecipare a questo progetto (e non ad un bando come riportato) gli ex Programma stages dovevano mantenere il requisito della disoccupazione, per cui oggi si ritrovano, invece, contrattualizzati con Azienda Calabria Lavoro, percepiranno quanto gli è dovuto e dovranno garantire all’amministrazione il raggiungimento dei target (sfidanti, misurabili e raggiungibili) previsti affinché i giovani Neet Calabresi possano essere adeguatamente accompagnati per accedere ai finanziamenti.
Gentile dottor Varone, speriamo che da questa sua nota i tanti contrattualizzati che da mesi non riescono a trovare risposte sul proprio futuro, traggano almeno qualche rassicurazione. C’è da chiedersi perché convocarli a rate e non riunirli tutti per dare delle spiegazioni. C’è anche da chiedersi perché il bando per la formazione sia stato espletato con tanto ritardo rispetto al decorrere dei contratti. E, in più, sarebbe interessante sapere se è stata trovata un’intesa con i centri per l’impiego. Ma queste sono risposte che l’ente da lei guidato e il dipartimento Lavoro dovrebbero dare a tutti i contrattualizzati in attesa da mesi.
ale. tru.
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