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(Ri)nasce la Consulta dei calabresi all'estero

CATANZARO Le note dell’inno di Mameli hanno aperto la prima delle tre giornate dedicate alla Consulta regionale dei calabresi all’estero. All’incontro inaugurale con i 53 delegati e il presidente d…

Pubblicato il: 03/10/2016 – 13:55
(Ri)nasce la Consulta dei calabresi all'estero

CATANZARO Le note dell’inno di Mameli hanno aperto la prima delle tre giornate dedicate alla Consulta regionale dei calabresi all’estero. All’incontro inaugurale con i 53 delegati e il presidente della giunta regionale Mario Olivero, hanno preso parte anche Dorina Bianchi, sottosegretario ai Beni culturali e al turismo, il consigliere regionale Orlandino Greco. Presenti, tra gli altri, anche il prefetto di Catanzaro Luisa Latella e il presidente della provincia di Catanzaro Enzo Bruno.
Entusiasta il governatore che nel corso del suo intervento ha sottolineato come la riattivazione della Consulta dei calabresi all’estero sia un passo importante verso l’obiettivo dell’internazionalizzazione della nostra regione: «C’è un’altra Calabria, più grande e più numerosa di quella che conosciamo, sparsa in giro per il mondo – ha detto –. Non possiamo non tenerne conto perché le competenze, il lavoro, la passione di questi calabresi all’estero hanno fattivamente contribuito a rendere grandi gli altri Paesi in tutti i campi professionali. I calabresi all’estero sono quindi una grande risorsa perché possono essere proprio loro i migliori messaggeri, i migliori agenti della Calabria nel resto del mondo. La consulta quindi riparte oggi con obiettivi precisi come quello fondamentale di aiutare la Calabria a internazionalizzarsi, ad aprirsi al mondo».
Ma il tema dell’internazionalizzazione della Calabria passa inevitabilmente da un’analisi del sistema produttivo calabrese, un sistema che non sembra ancora pronto per affrontare le sfide di un mercato globale: «Dobbiamo aiutare le imprese – ha proseguito Oliverio – perché siano messe nelle condizioni di rispondere alle sollecitazioni che arrivano dai mercati esteri. La Calabria di certo non può ma comunque non deve competere su quantità e costi ridotti, ma anzi deve operare nel settore della qualità. Settori come quello agroalimentare, ad esempio, possono rappresentare una grande risorsa su cui puntare perché la tipologia dei prodotti e la loro qualità è apprezzata sul mercato. Ecco perché la Regione, attraverso la pianificazione degli investimenti a valere sui fondi Por 2014-2020 ha deciso di puntare con forza sugli interventi volti a sostenere l’apertura verso l’estero delle aziende calabresi».
I lavori della Consulta proseguiranno martedì a Reggio Calabria e mercoledì a Lorica con una serie di incontri e convegni sul tema dell’internazionalizzazione. Nelle intenzioni del governatore, però, c’è la volontà di promuovere incontri trimestrali della consulta con tutti gli stakeholders interessati al piano, «da effettuarsi con l’ausilio delle nuove tecnologie per non avere alcun impatto sui bilanci», ha chiarito il governatore.

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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