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Scandalo Calabria Verde, Allevato ai domiciliari

CATANZARO Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha disposto la misura cautelare dei domiciliari per Alfredo Allevato, dirigente del settore 3 dell’ente strumentale Calabria Verde, (Forestazione, An…

Pubblicato il: 03/10/2016 – 13:20
Scandalo Calabria Verde, Allevato ai domiciliari

CATANZARO Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha disposto la misura cautelare dei domiciliari per Alfredo Allevato, dirigente del settore 3 dell’ente strumentale Calabria Verde, (Forestazione, Antincendio boschivo e sorveglianza idraulica) per il quale lo scorso 21 settembre erano scattate le manette su disposizione del gip Giuseppe Perri nell’ambito dell’inchiesta che ha travolto l’ente della Regione. Insieme ad Allevato è finito in carcere anche Paolo Furgiuele, ex direttore generale di Calabria Verde il quale, da canto suo, non ha ritenuto di avanzare nessuna richiesta di riesame.
In tutto sono cinque gli indagati nel procedimento le cui indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto di Catanzaro Giovanni Bombardieri e dal sostituto Alessandro Prontera. Insieme ad Allevato e Furgiuele sono indagati anche Marco Mellace, dirigente dell’economato, l’ex dirigente Antonio Errigo (che ricopre la carica di commissario del Parco regionale delle Serre) e l’agrotecnico Gennarino Magnone (consulente esterno). Le accuse vanno, a vario titolo, dal peculato, alle minacce e violenza privata, al falso ideologico. 
L’inchiesta mira ad accertare presunte distrazioni di fondi comunitari vincolati, destinati a Calabria Verde per l’acquisto di mezzi antincendio boschivi, la gestione del rischio idrogeologico e consulenze esterne e utilizzati a scopi diversi da quelli previsti come il pagamento degli stipendi del personale.
Alfredo Allevato, in particolare, secondo quanto rilevato dalle indagini condotte dai finanzieri del comando provinciale di Catanzaro, avrebbe minacciato i direttori dei lavori alle sue dipendenze costringendoli a commettere atti contrari ai loro doveri d’ufficio, per esempio chiedendo di consegnare lo stato di avanzamento dei lavori fino alla fine del 2015, sebbene non avesse mai consegnato loro i relativi progetti.
I difensori del dirigente, gli avvocati Riccardo Adamo e Giuseppe Mastrangelo, nel corso della discussione del riesame di giovedì scorso avevano chiesto la scarcerazione del proprio assistito o, in alternativa una misura cautelare più leggera.

ale. tru.

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