MILANO Francesco Valle, storico “patriarca” dell’omonimo clan della ‘ndrangheta radicato in Lombardia e già condannato in via definitiva a oltre 21 anni di reclusione per associazione di stampo mafioso, è stato scarcerato per motivi di salute e ha ottenuto gli arresti domiciliari. Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Napoli (perché il boss era detenuto nel carcere di Secondigliano), accogliendo l’istanza dell’avvocato Amedeo Rizza. Francesco Valle, che ha quasi 80 anni, era detenuto dal 2010 quando scattò il blitz a carico della cosca (venne arrestato, tra gli altri, anche il figlio Fortunato) che per anni, secondo le indagini, aveva tenuto sotto scacco, tra Milano e Pavia, tanti piccoli imprenditori con i classici metodi mafiosi: usura ed estorsioni. Con gli arresti era emerso anche che i Valle avevano in dotazione una sorta di “bunker”, come scrisse il gip Giuseppe Gennari nella sua ordinanza: “La Masseria”, un ristorante a Cisliano, non lontano da Vigevano (Pavia), munito di telecamere, sensori e allarmi «in modo da impedire l’accesso a terzi e di prevenire qualunque intrusione da parte delle forze di polizia». Era nel bunker che il capostipite Francesco Valle riceveva, stando alle indagini, «i debitori», ossia più di una ventina di imprenditori e commercianti “strozzati” dall’usura. Per Francesco Valle, come per altri imputati, è arrivata poi la condanna definitiva. E ora al vecchio boss per motivi di salute sono stati concessi i domiciliari nella sua casa di Bareggio (Milano), dove vive la moglie.
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