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«Fondi per il teatro, dal dipartimento massima trasparenza»

Riceviamo e pubblichiamo: In relazione alla polemica sorta attorno all’Avviso di selezione per la realizzazione di iniziative culturali nel 2016, il dipartimento Turismo e cultura, Istruzione e Ben…

Pubblicato il: 04/10/2016 – 7:12
«Fondi per il teatro, dal dipartimento massima trasparenza»

Riceviamo e pubblichiamo:

In relazione alla polemica sorta attorno all’Avviso di selezione per la realizzazione di iniziative culturali nel 2016, il dipartimento Turismo e cultura, Istruzione e Beni Culturali della Regione Calabria con la presente nota ritiene di dover fare chiarezza al fine di evitare confusione ed inutili strumentalizzazioni. Innanzitutto si precisa, che a questo dipartimento non è pervenuto alcun esposto a cui si fa riferimento nell’articolo di stampa. Appare evidente che ci sia stata una rappresentazione non rispondente alla realtà, inducendo in errore e travisamento dei fatti lo stesso organo d’informazione. Si precisa, altresì, che a seguito della pubblicazione dell’avviso pubblico in questione sul Burc potevano essere presentati ricorsi agli organi della giustizia amministrativa per l’eventuale annullamento dello stesso ove fossero riscontrate illegittimità o palesi lesioni d’interessi. Ciò non risulta essere stato fatto tant’è che è più che probabile che gli stessi presunti autori dell’esposto hanno partecipato all’avviso di cui trattasi. A tal proposito sarebbe interessante conoscere i firmatari dell’esposto e verificare di quali e quanti finanziamenti hanno beneficiato nell’ultimo triennio.
Con l’avviso di cui sopra, continua la nota, la Regione ha inteso offrire pari opportunità a tutti i soggetti operanti nel sistema teatrale calabrese sulla base della massima trasparenza e partecipazione. I criteri di valutazione hanno tenuto conto, infatti, della coerenza della proposta con gli obiettivi fondativi del soggetto proponente, dell’articolazione e della qualità della proposta a livello interdisciplinare e intersettoriale, della presenza del legame con il territorio in termini di collaborazioni e coinvolgimento dei soggetti culturali singoli e associazioni operanti sul territorio stesso.
È stata inoltre considerata di rilevante validità la presenza di progettualità condivisa con compagnie e/o artisti operanti sul territorio e proposte tese a valorizzare la creazione di reti di servizi in ottica di ottimizzazione dei costi organizzativi.
Andando per ordine e seguendo la cronologia degli eventi, all’affermazione che «nessuno tra i dirigenti e i funzionari del dipartimento 10 da noi interpellati per chiarimenti pare abbia redatto il bando in oggetto o ne ha avuto conoscenza» è agevole rispondere che gli autori del presunto esposto bene avrebbero fatto a verificare quali fossero i dirigenti firmatari del Decreto n. 3883 dell’8 aprile 2016 “Attuazione Dgr n. 71 del 2 marzo 2016 – Approvazione Avviso di selezione per la realizzazione di iniziative culturali”. Decreto che porta la firma del dirigente del Servizio 2 nonché del dirigente del Settore e del dirigente generale che è stato regolarmente pubblicato sul Burc. Appare del tutto strumentale alla tesi che si vuol sostenere anche la censura mossa attorno alla volontà politica di estendere il più possibile la platea dei beneficiari introducendo un criterio di preferenza per coloro i quali non avessero conseguito nell’ultimo anno altri finanziamenti pubblici.
Il favor partecipationis è un principio di diritto oltre che un criterio del tutto condivisibile che promana da un indirizzo politico difficile da criticare se non da chi di finanziamenti in questi ultimi anni ne ha avuti, eccome! Non corrispondono al vero nemmeno le considerazioni esposte in ordine alla mancata introduzione della richiesta di competenze specifiche in quanto, tali requisiti di professionalità, qualità e competenza sono certamente presenti e attengono alla fase successiva demandata all’attività della Commissione di valutazione preposta all’esame delle proposte progettuali pervenute.
Inoltre, appare del tutto evidente che il dipartimento ha agito garantendo la massima trasparenza e partecipazione di tutti gli interessati sull’intero iter fino alla fase successiva dell’approvazione della graduatoria dei beneficiari.
E infatti, a tutt’oggi non si è ancora proceduto alla stipula delle convenzioni (atto questo determinante a far sorgere l’obbligazione giuridicamente vincolante in capo alla Regione) in quanto si è ritenuto opportuno procedere al vaglio di tutte le istanze pervenute presso il dipartimento competente, in virtù delle quali si è aperta la fase degli accessi agli atti.
Infatti solo a conclusione di dette procedure sarà possibile stipulare le convenzioni tra Regione e soggetti avente diritto. Ciò a garanzia della massima trasparenza e correttezza del procedimento amministrativo. Questi i fatti. Il resto solo congetture ed insinuazioni prive di fondamento.
Quanto alla revisione della “legge 3/2004”, sul sistema teatrale, si precisa che su input del presidente Oliverio, questo dipartimento ha attivato le iniziative di competenza per pervenire ad una proposta di modifica organica di detta legge attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti operanti in Calabria nelle attività teatrali. A tal proposito sono state convocati oltre 50 organismi operanti in questo settore al fine di illustrare la proposta di legge di modifica della normativa vigente “Norme per la programmazione e lo sviluppo regionale dell’attività teatrale” con lo scopo di raccogliere osservazioni e proposte. All’ultimo incontro, svoltosi il 14 settembre scorso, presso la Sala Oro della Cittadella regionale, hanno preso parte 22 operatori alcuni dei quali hanno già fatto pervenire al dipartimento le proprie osservazioni entro il tempo stabilito del 30 settembre. Nei prossimi giorni si provvederà a completare l’iter per lo schema della proposta di Legge che sarà nuovamente sottoposta al confronto con tutti i soggetti operanti nel teatro prima di essere esaminata dalla giunta regionale per l’approvazione e trasmissione al consiglio regionale che, è bene ricordare, l’organo statutariamente abilitato all’esame e alla approvazione delle proposte di legge.

Pasquale Anastasi
(direttore generale dipartimento Cultura e Turismo)

Ringraziamo il dipartimento per la precisazione, tuttavia tale replica non smentisce nulla.
Innanzitutto, non abbiamo mai scritto che i firmatari dell’esposto che ha originato le inchieste della Procura di Catanzaro e dell’Anac abbiano inviato il documento al dipartimento regionale. Non erano obbligati a farlo, e anche se avessero partecipato al bando o avessero legittimamente ricevuto contributi pubblici negli ultimi anni, avrebbero comunque tutto il diritto di rivolgersi alla magistratura e all’Anac per segnalare presunte irregolarità.
Abbiamo scritto che nel bando non viene richiesto il curriculum vitae del direttore artistico del progetto proponente; abbiamo rilevato come l’obiettivo politico «di estendere il più possibile la platea dei beneficiari» non sia stato raggiunto, visto che all’avviso hanno partecipato, da tutta la Calabria, 7 progetti, di cui solo uno per la provincia di Cosenza; abbiamo riportato come non sia stata prevista alcuna seduta pubblica per la verifica amministrativa e dell’integrità dei plichi.
Questi sono fatti che il dipartimento non smentisce perché non può, come non può smentire che qualcuno (che non rappresenta il dipartimento) si sia presentato come «gruppo di lavoro del presidente» nel confronto sulla revisione della legge 3/2004. Le email inviate ad oltre 20 destinatari lo provano.
Al di là dei tecnicismi, quindi, i quesiti restano aperti. Qual è il ruolo di chi si presenta come lo “staff” del presidente e poi vince il bando? E quale quello di chi dà determinate indicazioni su leggi e regolamenti del settore senza averne alcun titolo? È normale tutto ciò?
Fa bene il dipartimento a ricordare che «l’organo statutariamente abilitato all’esame ed alla approvazione delle proposte di legge» è il consiglio regionale eletto dai calabresi, ma non è a noi che dovrebbe ricordarlo. (
spel)

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