ROMA L’uscita del sindaco di Parma Federico Pizzarotti dal Movimento 5 Stelle fa litigare due parlamentari calabresi. Succede a Omnibus, su La7, dove a colpi di battute si sfidano il senatore grillino Nicola Morra e il deputato renziano Ernesto Carbone. Attacca il pentastellato: «Le parole di Pizzarotti sul M5S? È una sua opinione, la accolgo, ma la contesto. Io, anche da un punto di vista umano, sono stato contento che ieri si sia arrivato finalmente a questa interruzione di una storia che non poteva andare avanti. Sembrava un matrimonio che si è logorato nel tempo e che si è mantenuto in vita per motivi che non riesco a comprendere».
«Lui ha parlato di ‘movimento livoroso e rancoroso – continua –. Certo, siamo tanti e spesso arrabbiati, ma credo che la rabbia sia anche una conseguenza dei fatti vergognosi della politica e dell’attualità. Noi siamo il movimento del dialogo e del confronto. Io ho avuto, tempo fa, vari momenti di confronto con Pizzarotti, esternandogli la mia contrarietà rispetto ad alcune sue scelte”. Morra menziona la vicenda dell’inceneritore di Parma e la partecipazione del primo cittadino a Expo, un gesto che ha segnato un’ulteriore rottura coi valori del M5S.
Non ci sta Carbone, che ribatte: «Pizzarotti ha ricevuto un avviso di garanzia ed è stato messo alla gogna di tutti sul blog di Grillo. Ha chiesto invano appuntamenti e ha mandato mail. Evidentemente anche queste non sono state capite da chi doveva leggerle, dev’essere un vizio del direttorio. Pizzarotti ha detto che non entra nel Pd? Ma chi lo vuole, ci mancherebbe». Morra replica: «Tutto quanto è esploso quando Pizzarotti si è rifiutato di inviare le informazioni richieste allo staff. Lui ha motivato questa scelta, dicendo che non inviava nulla a uno staff anonimo. Peccato che a quello stesso indirizzo di casella elettronica Pizzarotti, quando non era sindaco di Parma e non era al centro dell’attenzione nazionale, abbia inviato tranquillamente mail per ottenere la certificazione di una lista civica che si è presentata a Parma con il logo del M5S. Se quell’indirizzo mail funzionava prima, come mai non funzionava dopo?». E ribadisce: «Se hai accettato delle regole, le devi rispettare. Nessuno ti ha imposto di accettarle. Ricordiamo che Pizzarotti è un sindaco che ha fruito del simbolo del M5S. Noi dobbiamo essere differenti dagli altri, altrimenti possiamo anche essere dei buoni amministratori, ma ci candidiamo con Pd o Scelta Civica». Poi risponde a Carbone: «È vero che Pizzarotti non è passato nel Pd, ma ci sono passati altri miei colleghi ex M5S e il Pd li ha tranquillamente accolti. È questa la differenza tra noi e voi». «Se ne vanno sempre i migliori», commenta il deputato dem
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