Vendita immobili a Rende, Ncd chiede «trasparenza»

RENDE «In merito alla locazione/vendita dell’immobile a uso commerciale, di proprietà comunale e sito in piazza Matteotti, i consiglieri comunali del Nuovo CentroDestra di Rende, ritengono che la locazione/vendita dovrà essere eseguita con trasparenza e legalità». Lo dichiarano i consiglieri comunali dell’Ncd di Rende Mario Bartucci, Mario Bruno, Enrico Monaco, Annarita Pulicani, Mario Rausa e Serena Russo. «Per tal motivo – continua la nota -, i consiglieri Ncd chiedono, con fermezza e decisione, al sindaco Marcello Manna di revocare la delibera di Giunta comunale n. 70 del 14/04/2016, avente ad oggetto: “Atto di indirizzo e nuova proposta finalizzata all’acquisizione-manifestazione di interesse per l’affidamento in locazione ovvero locazione con patto di affitto dell’immobile ad uso commerciale di proprietà comunale sito in piazza Matteotti località Commenda di Rende”. Tale delibera ha valore nullo, sottolineano i consiglieri del Nuovo centrodestra rendese, in quanto le procedure di locazione e vendita dei beni immobili di proprietà del Comune rientrano nelle competenze esclusive del consiglio comunale, quale organo deputato a tale funzioni. L’Ncd parla con leggi alla mano, infatti la normativa è rinvenibile nell’art. 42, secondo comma lettera F, del testo unico degli enti locali, approvato con Dlgs/2000 e s.m.i, normativa che sancisce come «il legislatore, con apposito decreto legge 112/2008, art. 58, nell’ambito delle finalità previste per la valorizzazione e dismissione dei beni immobili degli enti locali, ha stabilito l’importante principio che detti enti, con deliberazione nel rispettare “organi consiliari”, predispongono il piano delle alienazioni».
«Pertanto, così come secondo legge – aggiungono -, la competenza per la vendita e la valorizzazione dei beni immobili comunali spetta unicamente al consiglio comunale, organo, peraltro, garante di trasparenza, in quanto espressione e voce dei cittadini. Un atto amministrativo adottato dalla giunta comunale che può essere solo preparatorio a quello del consiglio comunale è, dunque, nullo, così come nulli sono tutti gli atti conseguenti e successivi per carenza di potere. Occorre, quindi, che il sindaco Manna revochi la delibera succitata e il segretario comunale, il quale svolge ruolo di controllo preventivo di legittimità degli atti, deve adottare nell’immediato gli opportuni provvedimenti di revoca o annullamento, qualora la delibera di valorizzazione e dismissione di beni immobili non sia stata adottata nel rispetto delle predette disposizioni, evitando così di produrre danni al Comune e fare incorrere gli amministratori in pesanti sanzioni da parte della Corte dei Conti e della Procura della Repubblica».
«È spiacevole, inoltre – concludono -, che dubbi sulla mancanza di trasparenza in merito alla questione dell’immobile, nel quale si sta già procedendo con lavori interni da parte di un potenziale proprietario, malgrado nessun atto di vendita o locazione ancora esista, siano stati sollevati più volte, e anche a mezzo stampa, dalla minoranza. Dubbi che vanno a minare la fiducia che i cittadini hanno riposto in questa amministrazione comunale, votandola, e verso i quali si ha dovere istituzionale e morale di garantire trasparenza e legalità in tutte le procedure che riguardano la gestione della cosa pubblica».