LAMEZIA TERME «La dirigenza Sacal, che aveva annunciato la ricerca del partner per l’acquisto del 40% della società SacalGH con requisiti e caratteristiche tali da rinforzare la casa madre ed evitare speculazioni di vario genere a scapito dell’aeroporto di Lamezia Terme, a distanza di un solo mese “svende” il 40% di SacalGH». Lo comunica in una nota l’Unione sindacale di base.
«Dai dati, appare evidente che, nel nuovo bando per la ricerca del partner, in un solo mese c’è stata una svalutazione 30mila euro sul valore di SacalGH (da importo a base d’asta di 430mila euro, corrispondente al 40% del valore della newco, al nuovo bando con importo a base d’asta di 400mila euro) – spiega la nota -. Inoltre, nell’ultimo bando, emesso il 1 luglio 2016, anche i requisiti richiesti si sono svalutati, passando da una richiesta di operatività nel settore in 5 o più scali ed almeno 5 milioni di passeggeri annui, ad avere solo 2 o più scali ed almeno 5 milioni nel triennio. Inoltre, si è passati dalla richiesta di un fatturato minimo annuo di 30 milioni di euro, a quella di un fatturato nel triennio di almeno 30 milioni di euro e scompare il fatturato totale degli ultimi 3 anni, così come scompare la richiesta di almeno tre contratti di linea e l’elenco dei contratti attivi. In più, oltre a quelli citati, ci sono anche altri elementi preoccupanti che evidenziano, insieme agli altri, un deciso cambio di rotta rispetto agli impegni iniziali».
«È doveroso da parte nostra segnalare alle forze politiche e all’opinione pubblica quanto sta avvenendo all’aeroporto di Lamezia Terme, dove la dirigenza sta continuando imperterrita ad operare e a trattare un bene di tutto il territorio come se fosse un bene privato, attraverso una gestione sinora poco trasparente nell’indifferenza di quasi tutte le altre organizzazioni sindacali. Tra l’altro, non è ancora dato sapere chi rivestirà la figura di direttore generale, per il quale si era fatta anche una selezione, ne’ tanto meno quando sarà assegnato l’appalto del servizio pulizie, o del settore impianti termici e climatizzatori. Questa la situazione che era stata, purtroppo, già largamente annunciata da Usb nelle sue lotte contro quello smantellamento dell’azienda – continua la nota -. Adesso leggiamo sui giornali la volonta’ di Sacal di partecipare al bando per la gestione degli aeroporti di Crotone e Reggio. Usb chiede sulla base di quale piano industriale si fonda questa scelta, mentre in una fase cosi delicata per il futuro di tanti lavoratori e famiglie, occorrerebbe consolidare quanto già esistente prima di pensare ad investimenti esterni. Soprattutto alla luce della decisione di tagliare i rami secchi, tra i quali lo stesso l’handling che è il vero motivo per cui è stata decisa la creazione della società Sacal Gh. Ricordiamo alla dirigenza Sacal, oltre che alla classe politica locale che ha creduto all’attuale dirigenza, che il passaggio alla nuova compagnia SacalGH, doveva avvenire senza che il personale interessato perdesse un solo centesimo: ma la realtà è purtroppo un’altra, come Usb aveva ampiamente previsto. I primi passi, infatti, mostrano come sia in atto una strategia di impoverimento delle tutele contrattuali e salariali dei dipendenti SacalGH, a piccoli passi, così da non dare nell’occhio, che sta conducendo i lavoratori SacalGH verso una specie di ‘binario morto’ in cui il futuro di ognuno è decisamente poco chiaro».
«Non devono esserci lavoratori di seria A e di serie B. Noi non ci arrendiamo e vigileremo con attenzione sull’operato della dirigenza e metteremo in atto tutti gli strumenti necessari per tutelare i lavoratori e le loro famiglie – conclude la nota -. Per la difesa dei posti di lavoro e dei diritti, la Usb Lavoro privato Sacal aderisce allo sciopero generale indetto dall’organizzazione per il prossimo 21 ottobre ed alla iniziativa a difesa della costituzione con manifestazione a Roma il 22 ottobre».
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