ROMA Il Consiglio di amministrazione della Rai ha nominato Alfonso Samengo vicedirettore della testata Rai Parlamento.
Indubbiamente una promozione meritata e guadagnata sul campo, altrettanto indubbiamente una scelta che legittima il riattualizzare del monito latino promevetur ut amoveatur.
Con garbo e professionalità, ma anche con autonomia professionale e determinazione, Alfonso Samengo ha riavvicinato, facendola coincidere, la missione di servizio pubblico della Rai con le emergenze di una Calabria che avrebbe bisogno di istituzioni migliori e di protagonisti istituzionali più seri e affidabili.
Il che non gli ha fatto mancare, in questi quattordici mesi (tanti ne son passati dal suo insediamento alla guida del TgrCalabria), qualche rimbrotto e qualche tutt’altro che velato attacco da chi la libertà dell’informazione la considera un valore solo se fa le pulci “agli altri”.
Con quella maledetta franchezza che ci caratterizza, non esitammo a dire (e a scrivere) che con l’arrivo di Alfonso Samengo era stata riaperta la sede Rai in Calabria. La cronaca era tornata ad avere il suo spazio, l’analisi politica la sua dignità, il rispetto per la Notizia la sua giusta considerazione.
Insomma, sempre meno saghe paesane e sempre più attenzione per i problemi sentiti dalla gente di Calabria: sanità, trasporti, lavoro, oppressione criminale. Tutela dell’ambiente: in questo il Tgr calabrese ha fatto più di tutti gli altri mettendo microfoni e telecamere a disposizione di cittadini infuriati, di operatori turistici inferociti, di villeggianti delusi.
Il tutto all’insegna di una rinascita professionale che faceva scoprire nuove firme e riscoprirne antiche, in passato costrette a trovare rifugio nei servizi per i Tg nazionali, dove era possibile sdoganare fatti, inchieste e notizie che nella sede calabrese erano “off limits”.
In quattordici mesi ha lasciato il segno, la guida Samengo e, probabilmente, è questo il nostro augurio, sarà difficile se non impossibile tornare indietro.
Così, restando fermi nel dubbio promovetur ut amoveatur?, ci ritroviamo divisi tra il rammarico per il rientro a Roma di Alfonso e la gioia per una promozione ancora più apprezzabile quando testimonia, come in questo caso, che c’è ancora spazio per la meritocrazia anche in Rai.
Alla fine prevale la “gioia ragionata”, perché Alfonso Samengo sarà utile alla professione e alla sua terra anche nel nuovo incarico che lo porta a lasciare Cosenza per fare ritorno a Roma.
Un forte abbraccio dai colleghi de il Corriere della Calabria.
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