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Droga, smantellata la banda dell'agriturismo

CORIGLIANO CALABRO Smantellata una banda della Sibaritide specializzata nello spaccio di cocaina e nelle estorsioni. I carabinieri di Corigliano Calabro stamattina hanno eseguito 9 ordinanze d…

Pubblicato il: 07/10/2016 – 8:59
Droga, smantellata la banda dell'agriturismo

CORIGLIANO CALABRO Smantellata una banda della Sibaritide specializzata nello spaccio di cocaina e nelle estorsioni. I carabinieri di Corigliano Calabro stamattina hanno eseguito 9 ordinanze di custodia cautelare. Disposto il carcere per Luigi Praino, 53 anni, di Trebisacce, Giovanni Guidi, 46, di Corigliano Calabro, e Nabil Arabi, 33, nato in Marocco e domiciliato a Corigliano Calabro, che al momento risulta irreperibile. Arresti domiciliari per Biagio Casella, 44, di Cassano allo Ionio, Mohamed Nassir, 32, nato in Marocco e residente a Corigliano, e Simone Cimino, 36, anche lui di Corigliano. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Nikola Liskova, 44 anni, Alfonso Fiorito, 34, e Alfonso Scarcella, 26.
Altre 10 persone sono state deferite.
L’indagine nasce dalle denunce presentate nel settembre 2014 da due cittadini di Trebisacce, che avevano accusato Luigi Praino dei reati di lesione personale e tentata estorsione. I successivi accertamenti hanno permesso di individuare l’esistenza di una fitta rete di spaccio di cocaina a Trebisacce e nella Sibaritide.
Praino riceveva i suoi complici nel suo agriturismo, “il Vecchio Mulino”, ovvero “Old mill”, il nome con cui i carabinieri hanno battezzato l’intera operazione. Secondo le accuse, il braccio destro di Praino era la sua convivente Nikola Liskova.
Gli indagati erano quasi riusciti a monopolizzare l’attività spaccio nell’area ionica tra Trebisacce e Corigliano, anche attraverso i territori di Villapiana e Cassano all’Ionio.
Durante le indagini è emerso il frequente ricorso a un linguaggio cifrato in cui gli stupefacenti venivano chiamati in diversi modi, tra cui “alberi”, “camicette”, “moto”, “neve”.
Le telecamere installate in prossimità dell’agriturismo “il Vecchio Mulino” hanno permesso di registrare i movimenti dei compratori, che spesso entravano da un’entrata secondaria. La droga veniva nascosta in diversi zone dell’agriturismo: sotto tegole e tettoie, autovetture o cespugli.
La droga venduta dalla banda Praino proveniva anche dalla provincia di Reggio Calabria.
Avevano un ruolo di primo piano soprattutto Guidi e Cimino, che con frequenza settimanale si recavano nell’agriturismo per prelevare ingenti quantitativi di cocaina.
Alla vendita e al taglio della droga, provvedevano anche i marocchini, Arabi e Nasser Mohamed. Nel corso degli accertamenti nel condominio di Guidi sono stati trovati 300 grammi di cocaina e 11mila euro in contanti.
Le indagini, concluse nel maggio 2015, hanno permesso di rinvenire complessivamente oltre 650 grammi di cocaina e 40mila euro.

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