Vitalizi, Rappoccio finisce nell'Arena

REGGIO CALABRIA «Io sono innocente, ho chiesto il vitalizio ma ho rinunciato a quanto mi spettava in qualità di dipendente Afor». Ospite della trasmissione di Raiuno L’Arena, Antonio Rappoccio ha provato a spiegare l’anomalia di un ex consigliere regionale che, seppur imputato in due diversi procedimenti, ha iniziato comunque a ricevere una “pensione a vita” pari a quasi 3mila euro al mese. Il caso, sollevato dal Corriere della Calabria (qui l’articolo completo), è stato al centro del programma domenicale condotto da Massimo Giletti.
Rappoccio ha tentato di giustificarsi: «Non ho avuto alcun paracadute, ho lavorato 27 anni nella pubblica amministrazione e la mia colpevolezza è tutta da dimostrare». Diverse le obiezioni di Giletti e degli altri ospiti in studio, che hanno più volte sottolineato le stranezze dell’intera vicenda, messa in parallelo al caso di un lavoratore che, nonostante abbia versato contributi per 40 anni, non riceve alcuna pensione.
A prendere le difese di Rappoccio ci ha pensato il suo avvocato, Giacomo Iaria, che ha posto l’accento sulla storia processuale dell’ex consigliere di “Insieme per la Calabria”: «Per i reati che vengono gli vengono contestati non era prevista la detenzione, invece Rappoccio ha passato 6 mesi in carcere e altri 5 agli arresti domiciliari. Non ci sono casi simili in Italia». Iaria ha anche ricordato le dimissioni di Rappoccio dopo la fine della sua custodia cautelare, una condizione che lo ha privato dello stipendio da consigliere regionale «senza la possibilità di ricevere nemmeno quello da dipendente Afor».
Giletti ha ribadito più volte di non voler entrare nella vicenda processuale di Rappoccio, ma ha anche rilevato come l’intero consiglio regionale costi ogni anno circa 80 milioni di euro, quando per una regione più ricca come l’Emilia Romagna ne bastano 33.

(Rappoccio nello studio dell’Arena)

LE ACCUSE A RAPPOCCIO Rappoccio ha iniziato a percepire il vitalizio dallo scorso mese di agosto. Attualmente è imputato per associazione a delinquere in quanto presunto creatore di un sistema che, attraverso «fantomatici progetti occupazionali», gli avrebbe permesso di ottenere l’elezione in consiglio regionale grazie all’appoggio di circa 850 giovani disoccupati.
L’altro processo riguarda la Rimborsopoli ante litteram della Regione Calabria. In questo secondo procedimento Rappoccio è imputato assieme al suo ex capogruppo, Giulio Serra. Quest’ultimo, secondo l’accusa, avrebbe “coperto” l’uso illegittimo dei fondi destinati al gruppo “Insieme per la Calabria” da parte dell’esponente del Pri, che si sarebbe appropriato di quasi 70mila euro per scopi non istituzionali.
Nonostante le accuse, l’ex consigliere ha ottenuto il vitalizio. Una legge regionale stabilisce infatti che la “pensione speciale” possa essere revocata o non assegnata soltanto in presenza di una condanna definitiva.