SAN GIOVANNI IN FIORE I deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela hanno chiesto al dg dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro, di revocare una consulenza da 800 euro al giorno attivata presso l’ospedale di San Giovanni in Fiore e resa pubblica dal “Corriere della Calabria”. «È l’ennesimo falò di denaro pubblico nella sanità calabrese», commentano i 5 stelle, che in una nota – indirizzata allo stesso Mauro, al dg del dipartimento regionale Tutela della salute, Riccardo Fatarella, e al commissario per il rientro dal disavanzo sanitario, Massimo Scura – ne hanno parlato come di un «provvedimento inadeguato alle priorità sanitarie nel territorio specifico, perseguibile sul piano penale e contabile». I 5 stelle hanno interessato per opportuna conoscenza anche il sindaco di San Giovanni in Fiore, Giuseppe Belcastro, e tutti i consiglieri comunali. Secondo i due parlamentari la consulenza, sotto soglia, è stata data per eseguire interventi alla tiroide, ma senza il sostegno di specifici dati epidemiologici riferiti al territorio. Inoltre, hanno rilevato i parlamentari, è assurda la corresponsione del professionista per accessi e non per attività chirurgica, che nel caso sarà numericamente contenuta e purtroppo non sostenuta dalla disponibilità di terapia intensiva e dalle necessarie dotazioni tecnologiche e di risorse umane. Secondo Nesci e Parentela, «non si intende per quale motivo, per esempio, non siano state o non possano essere utilizzate le risorse pubbliche impegnate per la consulenza al fine di potenziare, invece, il servizio di Cardiologia dell’ospedale di San Giovanni in Fiore, attualmente limitato a sei ore per giorno, oppure per l’organico dell’unità operativa di Pronto soccorso, di Radiologia o di Anestesia, indispensabili in quel presidio ospedaliero».
x
x