COSENZA Donne «spregiudicate» che assumono la gestione dello spaccio di droga anche in presenza dei mariti. È la fotografia scattata dall’operazione “Piramide” che ha portato all’esecuzione di dodici provvedimenti tra arresti in carcere, domiciliari e obblighi di firma nei confronti dei presunti appartenenti a una banda dedita allo spaccio nel Cosentino. L’operazione, condotta dai carabinieri e coordinata dal procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla, ha visto in particolare il coinvolgimento di quattro donne e di due coppie imparentate tra loro.
Una “dinasty” della droga che deteneva il monopolio dello spaccio di cocaina e non solo. Sono emblematiche le conversazioni, captate dagli inquirenti, tra due degli arrestati – Monica Madio e il marito Gianni Bevilacqua (entrambi in carcere) – «sono sul punto gravemente sintomatiche – scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare – di una comunanza di intenti e di vedute, e di conseguente corresponsabilità dei due indagati, nella detenzione in abitazione di sostanza da piazzare sul mercato. In particolare risulta evidente che la moglie rimproveri al marito il suo progressivo calo di prudenza che li espone, evidentemente, a positivi controlli delle forze dell’ordine».
Anzi, dall’attività investigativa è emerso che Monica Madio «non si limiti a tollerare l’illecita attività del marito con connivenza non punibile ma che dia ausilio alla sua condotta lo si evince dal testo di ulteriori conversazioni che dimostrano la spregiudicatezza della donna nel suggerire al marito di procedere al taglio della cocaina in modo da ricavare più dosi possibili e quindi guadagnare più soldi nonché nell’invitarlo a non accumulare crediti troppo elevati con i suoi “clienti”».
IL SISTEMA PER ELUDERE I CONTROLLI In alcuni casi sono le donne a individuare “il pericolo” dei controlli delle forze dell’ordine. Una volta, ad esempio, Monica Madio è in macchina assieme alla figlia e al marito, si accorge della presenza di una macchina di carabinieri e avvisa il coniuge del pericolo: «Ma quella macchina ferma là cos’è?…». Poi prosegue: «Non te ne sei proprio accorto… quella macchina ferma là cos’è? … ah … Eh … eh … e che vuoi dire…o…non te ne sei accorto?» e ancora: « … Eh … non l’hai nemmeno aspettato… tanto tu non le capisci queste cose… lo vedi che sono i “bagnalegge” (termine per indicare i carabinieri, ndr)… gira da sotto…», suggerendo cioè di cambiare percorso. Gianni Bevilacqua, che al contrario della moglie si mostra sereno, vista l’insistenza della donna di girare con la macchina nella direzione opposta rispetto a quella dei carabinieri, dice che preferisce a quel punto rientrare a casa: «Andiamo a casa… scusa…». Di fronte a tale affermazione, ritenuta evidentemente indicativa – affermano gli inquirenti – «della superficialità del marito», Monica Madio alza il tono della voce e lo schernisce: «Eh… che siccome a casa siamo tranquilli!… noi… andiamo a casa scusa… ha ragione…».
Prende parte alla discussione anche la figlia della coppia, evidentemente consapevole dell’attività delittuosa dei genitori che si schiera con la madre: «Ha ragione… non è che ci viene dietro? (riferito alla macchina dei carabinieri, ndr). Monica Madio sempre più preoccupata, a che in considerazione dell’esternazione della figlia che ha avuto l’impressione che i carabinieri li stessero seguendo dice gridando: «Infatti stanno girando… scendi… andiamocene… andiamocene di là… che c’è quella cosa dentro a casa».
Non possono esservi dubbi – scrive il gip – sul fatto che Monica Madio, sapendo di detenere in casa la sostanza stupefacente, intende eludere il controllo dei carabinieri in quanto teme che questi li possano fermare e andare con loro in casa per una perquisizione domiciliari che porterebbe al rinvenimento della sostanza. La donna è così preoccupata e insistente che il marito a un certo punto le urla: «Ma zitta», «Se ne sono andati… stupida…», poi domanda: «Va bene… ecco… da dove se ne sono andati… ma possono venire a casa di notte?», intendendo sapere se possono effettuarsi perquisizioni domiciliari in orario notturno. Monica Madio esclama: «Li vedi dove sono… hanno girato… come vai a casa… fai sparire tutto!».
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
x
x