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Il corto di Marco Vitale semifinalista del Los Angeles CineFest

LAMEZIA TERME “Al giorno d’oggi il lavoro te lo devi inventare”, il nuovo corto del regista Mario Vitale, è semifinalista del Los Angeles CineFest. Il corto del filmmaker lametino supera così le pr…

Pubblicato il: 12/10/2016 – 13:23
Il corto di Marco Vitale semifinalista del Los Angeles CineFest

LAMEZIA TERME “Al giorno d’oggi il lavoro te lo devi inventare”, il nuovo corto del regista Mario Vitale, è semifinalista del Los Angeles CineFest. Il corto del filmmaker lametino supera così le prime severe selezioni del prestigioso concorso e aspira alla finale che sarà disputata nel mese di gennaio 2017 e prevede un premio in denaro e la proiezione dell’opera vincitrice nelle giornate del Festival.
Una bella soddisfazione per il giovane regista lametino classe 1985, laureato in Saperi e tecniche dello spettacolo cinematografico presso la Sapienza di Roma con una tesi sul cinema di Luis Buñuel, con all’attivo una importante attività come regista di videoclip musicali e dopo un’esperienza come assistente alla regia sul set de “Il Giudice Meschino” di Carlo Carlei con Luca Zingaretti; la prova registica in solitario con il cortometraggio “Il Tuffo”, selezionato e premiato in prestigiosi festival in Italia e in America e nel 2015 come regista nel corto collettivo “Il Miracolo” presentato durante la 72ª Mostra del Cinema di Venezia, alla 10ª Festa del Cinema di Roma e vincitore di una Menzione Speciale ai Nastri d’Argento 2016.
“Al giorno d’oggi il lavoro te lo devi inventare” è una frase che si sente ripetere spesso negli ultimi anni. Ecco perché dopo l’esordio con il pluripremiato “Il Tuffo”, in cui il mettersi in gioco e l’affrontare la vita da protagonista, erano i punti cardine, Mario Vitale, sceglie di passare allo step successivo: raccontare cosa può succedere lungo il percorso, quali difficoltà si possono incontrare dopo essersi tuffato. Quello su cui riflette è il concetto di “sapersi adattare”, capacità che hanno tutti gli esseri viventi e che si è costretti a sviluppare per riuscire a sopravvivere. È proprio il sapersi adattare che sta alla base di questo film. L’idea è quella di raccontare le storie parallele di due uomini agli antipodi che, in modi diametralmente opposti, si adattano alle vicissitudini della vita “inventandosi un lavoro”.

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