COSENZA Inizierà il prossimo 17 gennaio a Catanzaro il processo d’appello per Franco Bruzzese e Daniele Lamanna, i due nuovi pentiti condannati in primo grado lo scorso 16 giugno per l’omicidio di Luca Bruni. Sono stati gli avvocati dei due presunti esponenti dei clan del Cosentino Caterina De Luca (difensore di Lamanna) ed Emanuela Capparelli (che all’epoca difendeva Bruzzese. Ora il suo difensore è l’avvocatessa Claudia Conidi) a presentare ricorso alla Corte d’Appello di Catanzaro dopo il dispositivo di sentenza con le motivazioni depositate dalla Corte d’Assise di Cosenza contestualmente alla sentenza. I legali hanno evidenziato che bisogna tenere presente il percorso collaborativo dei due. In primo grado i due pentiti sono stati condannati a undici anni di carcere per l’omicidio del presunto boss reggente del clan “Bella bella”, scomparso il 3 gennaio 2012 e il cui cadavere è stato trovato nel dicembre del 2014 in una campagna di Castrolibero.
Nel processo con rito ordinario Franco Bruzzese era ritenuto il mandante dell’assassinio, e Daniele Lamanna l’organizzatore ed esecutore dell’agguato. È stato proprio il pentito Adolfo Foggetti (condannato in abbreviato a sei anni per lo stesso omicidio) a fare ritrovare il cadavere di Luca Bruni. Per Bruzzese e Lamanna il pm della Dda Pierpaolo Bruni aveva chiesto nove anni di carcere tenendo conto delle attenuanti previste per i collaboratori di giustizia. Più alta invece la condanna comminata dal presidente della Corte Giovanni Garofalo (a latere la collega Francesca De Vuono). L’avvocato Caterina De Luca presenterà dei motivi aggiuntivi rispetto alle motivazioni presentate nel ricorso. Ora la parola spetta alla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro.
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