RENDE Girolamo Giordano, nella lettera inviata al rettore dell’Unical Gino Crisci spiega di non essere «un supporter dei mass media locali». Avrà le sue ragioni e ha le sue ragioni anche quando si augura – “davanti” a Crisci e ai direttori di dipartimento che lo leggono – che le sue parole restino confinate nell’accademia di Arcavacata. Impresa difficile. Qualcuno pensa che il dibattito che agita l’università debba “uscire” fuori. Hanno tutti (le loro) ragioni, si potrebbe dire parafrasando il primo libro di Paolo Sorrentino. E queste ragioni ruotano attorno alla gestione delle risorse e dei posti da ricercatore. Giordano, che dirige il dipartimento di Ingegneria ambientale e del territorio, chiede a Crisci una riflessione: «Molti docenti e ricercatori del mio “piccolo” dipartimento mi hanno riferito, un po’ sorpresi, di aver ricevuto un messaggio, via posta elettronica, a tua firma. Il messaggio è un invito a partecipare a una riunione, fissata per mercoledì 19 ottobre 2016, per discutere su …..?????». Il succo è tutto nei quattro punti interrogativi. Il rettore ha convocato i docenti abilitati al ruolo di professore associato e ordinario scavalcando i direttori di dipartimento. E questo, nel clima già teso che si respira tra i cubi, non fa che alimentare polemiche.
Giordano – ma non è l’unico a essersi lamentato per la convocazione – ricorda di aver rivolto a Magnifico indicazioni ben diverse, chiedendo un maggiore coinvolgimento dei dipartimenti nella programmazione degli organici. In realtà per il docente «i dipartimenti non sono mai stati coinvolti» e chiedono di far sentire la propria voce ora che il consiglio d’amministrazione prepara la programmazione su reclutamento e progressioni di carriera.
«Con la riunione convocata per mercoledì 19 ottobre – scrive Giordano –, tu svilisci e annulli il ruolo dei dipartimenti nella programmazione, e mostri di voler preferire sempre e comunque il “face to face” , il “one to one” rispetto alle corrette logiche di vera programmazione».
La richiesta a Crisci è quella di «iniziare ad agire in una logica di piena trasparenza, di rendere cioè attivamente partecipi i dipartimenti di una Politica (anche questa senza errore grammaticale con la P maiuscola) di condivisione. I dipartimenti non possono essere sviliti dalle loro funzioni, peraltro previste dalla legislazione vigente, sulla programmazione e sul reclutamento degli organici. Come da te promesso e sottoscritto il nostro Statuto andava, e va, cambiato in un’ottica di miglioramento delle garanzie democratiche: purtroppo, finora nulla di tutto ciò si è avverato».
E dire che la reprimenda arriva da un docente che aveva annunciato la propria candidatura a rettore per poi ritirarla e scendere in campo sostenendo proprio Crisci. Un altro segnale che il “cerchio magico” (dopo la rumorosa defezione di Raffaele Perrelli) si sta sgretolando. O riaggregando in forme e con protagonisti diversi.
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