Nava al vertice della commissione Pari opportunità

REGGIO CALABRIA È stata una scelta di rottura e dal valore simbolico molto forte, quella compiuta dal presidente del consiglio regionale Nicola Irto per la commissione regionale per le Pari opportunità. Al vertice dell’organismo, votata all’unanimità da tutte le commissarie, è stata eletta Cinzia Nava, commercialista di 50 anni da sempre impegnata nel mondo del volontariato e nella lotta per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Nava, donna brillante e molto preparata nel suo lavoro, è diversamente abile ma le difficoltà fisiche non le hanno impedito di affermarsi pienamente dal punto di vista professionale e sociale, al punto da ottenere l’ambitissima guida della Commissione.
«Se i simboli servono a qualcosa, sono contenta di esserlo», ha detto durante la seduta di insediamento Nava, che ha dimostrato una grande consapevolezza del valore attribuito alla sua scelta. La presidente ha ammesso che nella sua vita ha dovuto combattere spesso contro le donne e i tacchi a spillo: «Io, che i tacchi non li ho mai indossati perché da quando ero piccola mi muovo su quattro ruote». Cordiale, ironica, Nava ha conquistato subito tutti, ha annunciato l’adesione alla manifestazione contro la violenza sulle donne del prossimo 21 ottobre e ha convocato la Commissione già per i prossimi giorni. «Assieme a lei e alle altre componenti della Crpo tenteremo con impegno ad abbattere almeno alcuni degli ostacoli che incontreremo sul nostro cammino. Rimuoveremo le barriere fisiche e quelle del pregiudizio», ha commentato Nicola Irto, che così nelle scelte strategiche di sua competenza ancora una volta (come, ad esempio, ha fatto in occasione delle nomine per sorteggio) ha sorpreso tutti assumendo posizioni inedite nella storia del regionalismo calabrese.
Il rappresentante di Palazzo Campanella ha poi richiamato «il compito delicato della Commissione» chiedendo che quest’ultima «interpreti pienamente le funzioni che la legge le attribuisce, in raccordo con il consiglio regionale, dando continuità al lavoro positivo svolto dalla Crpo nella passata legislatura». 
Dal presidente dell’assemblea è arrivato anche un invito a valutare la riforma della legge istitutiva della Commissione, «che risale a 30 anni fa e, ai di là di piccoli aggiustamenti tecnici che si sono susseguiti negli anni, rischia di non tenere conto delle nuove esigenze del mondo femminile e dei profondi cambiamenti avvenuti nella società”. In questo mutato quadro socio-politico, rivela tutta la sua importanza «la legge sulla doppia preferenza di genere».