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Ma Scura e Urbani restano al loro posto

Non sembra preoccupato più di tanto il commissario Massimo Scura, in vista della convocazione a Palazzo Chigi da parte del sottosegretario… all’editoria Luca Lotti, incaricato (da chi?) di vedere…

Pubblicato il: 21/10/2016 – 21:36
Ma Scura e Urbani restano al loro posto

Non sembra preoccupato più di tanto il commissario Massimo Scura, in vista della convocazione a Palazzo Chigi da parte del sottosegretario… all’editoria Luca Lotti, incaricato (da chi?) di vedere se è possibile accogliere i desiderata del governato(re) Mario Oliverio che vuole la revoca di Scura e, già che si trova, anche quella del subcommissario Andrea Urbani.
La convocazione è confermata per lunedì mattina; Scura ne approfitterà per invitare personalmente Lotti a presenziare, il sette novembre prossimo, all’inaugurazione della nuova Cardiochirurgia di Reggio Calabria. La struttura, unica nel suo genere nel Mezzogiorno, arriva dopo che per anni la politica aveva impantanato tutto, facendo finire la sanità calabrese su tutti i media nazionali per via delle più moderne sale operatorie consegnate ma inutilizzate.
Il sette novembre, per l’occasione, arriverà in riva allo Stretto il ministro della Salute, Lorenzin, che sarà madrina dell’evento. Insomma pare proprio anche anche questa volta Mario Oliverio dovrà farsene una ragione: l’odiato, politicamente parlando, Scura e il diversamente odiato Urbani restano al loro posto.
In compenso i reggini potranno contare non solo sull’apertura della Cardiochirurgia ma anche sulla consegna, sempre sette novembre prossimo, della nuova Terapia intensiva neonatale. Non poco in un nosocomio come gli Ospedali Riuniti sotto inchiesta per il “reparto degli orrori”, come la cronaca ha ribattezzato la divisione di Ostetricia dopo una serie di neonati morti o rimasti gravemente handicappati per presunte responsabilità di sanitari che imponevano anche l’omertà assoluta su quanto capitava in reparto.
E visto che si trovano, Scura e Urbani approfitteranno dell’arrivo della Lorenzin per farle tagliare anche il nastro dei nuovi locali del Pronto soccorso: 2.700 metri quadri e attrezzature che di fatto lo rendono superiore a quello dell’Ospedale San Camillo di Roma. Non poco se raffrontato ai 350 metri quadrati attualmente destinati a Pronto soccorso con sale di prima urgenza incuneate tra i magazzini ed il parcheggio delle ambulanze.
A proposito, forse è il caso di aggiungere che, sempre il sette di novembre prossimo e sempre presente la Lorenzin e Lotti permettendo, agli Ospedali riuniti verrà consegnato anche un gioiellino della chirurgia robotica. Si chiama Leonardo da Vinci e alza di molto sicurezza e prestazioni nell’ambito degli interventi chirurgici robotizzati. Non poco se si considera che la Calabria era l’unica regione italiana a non esserne dotata, motivo aggiuntivo per la piaga della migrazione sanitaria.
Semmai c’è da chiedere a Scura e Urbani perché tutto questo nella “difficile” Reggio si è riusciti a farlo, mentre a Cosenza siamo all’anno zero della sanità pubblica. Analoga domanda potrebbe essere fatta anche a Mario Oliverio che in verità si concentra molto sulla sanità cosentina mentre non si è dedicato a quella reggina. Qualcuno potrebbe malignare che forse sta proprio in questo “strabismo” politico-sanitario che si trova la risposta.

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