AMANTEA La sindaca di Amantea Monica Sabatino e suo padre Giuseppe sono stati interrogati dalla Procura di Paola nell’ambito dell’inchiesta per un presunto voto di scambio nella cittadina tirrenica. I due hanno risposto alla domande poste dal sostituto procuratore della Repubblica Anna Chiara Fasano, titolare del fascicolo che li vede coinvolti per voto di scambio nel corso delle ultime amministrative svoltesi nel 2014 .
Stando alle accuse, il padre della sindaca avrebbe esercitato pressioni su alcuni agenti della polizia municipale in attesa di stabilizzazione, limitandone la capacità discrezionale, affinché recassero vantaggio alla lista “Rosa Arcobaleno” capeggiata dalla figlia Monica. All’epoca dei fatti l’uomo era a capo dell’ufficio di Ragioneria del Comune tirrenico e da qui – stando all’ipotesi di reato contestata – avrebbe potuto esercitare maggiore potere coercitivo.
Mentre la sindaca di Amantea, nonché dirigente del Partito democratico, è accusato di concorso nel reato. In particolare secondo gli inquirenti, «con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso ed in concorso con il padre prometteva in favore di numerosi elettori inquadrati come precari nel corpo di polizia municipale vantaggi consistenti nella stabilizzazione del contratto attraverso il superamento del concorso per l’assunzione di sette vigili urbani». Una vicenda sulla quale la sindaca di Amantea e suo padre hanno cercato di chiarire la loro posizione davanti al magistrato titolare dell’inchiesta.
Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it
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