RENDE I gruppi di ricerca dell’Università della Calabria, coordinati da Giuseppe Chidichimo, del dipartimento di Chimica e Tecnologie chimiche, e da Guido Danieli del dipartimento di Ingegneria meccanica, energetica e gestionale, hanno completato la messa a punto di un piccolo impianto pilota per la produzione automatizzata di fibra di ginestra, nell’ambito del progetto Matreco, finanziato dal ministero della Ricerca Scientifica.
L’impianto funziona a ciclo chiuso e non produce rifiuti inquinanti ed è da sottolineare che è possibile utilizzare vari tipi di macerazione. L’impianto dimostratore è in grado di estrarre dai rami di ginestra circa 5 kg di fibra all’ora con un grado di pulizia molto elevato, ma la sua capacità produttiva potrà essere aumentata con piccole implementazioni. L’obiettivo è ora quello di scalare l’impianto a livello industriale per produrre quantitativi di fibra molto superiori. Sono stati depositati più brevetti per la difesa del know-how acquisito, sia in riferimento all’impianto di sfibratura e sia per quanto riguarda l’impiego delle fibre estratte in più settori industriali. Un filmato sul funzionamento dell’impianto è stato già presentato in fase di rendicontazione al Ministero della Ricerca Scientifica.
I progetti con finanziamenti pubblici sono stati ultimati il 31 dicembre 2015, ma l’Università sta continuando comunque ad attivare rapporti con grandi gruppi e Pmi calabresi per il trasferimento tecnologico di questi risultati di ricerca e presentare nuove proposte di progetto.
Manifestazioni di interesse per un ulteriore sviluppo della filiera della ginestra e per poter tenere in funzione e scalare l’impianto sono state presentate anche al cluster nazionale “Chimica Verde”, oltre che a vari soggetti pubblici europei, nazionali e regionali.
Da sottolineare che in settembre la rivista “Compositi”, dell’associazione italiana delle imprese che operano nel campo dei materiali compositi, ha pubblicato un articolo sul progetto ginestra.
x
x