CELICO «Con una “semplice” integrazione della Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia), la Regione Calabria ha deciso di aumentare le tipologie di rifiuti che potranno essere abbancate nella discarica di Celico. In particolare, oltre alle già centinaia di tipologie precedentemente autorizzate, si tratta di rifiuti agrochimici, scarti inutilizzabili per la trasformazione, scarti della raccolta di carta e cartone, rifiuti non compostati, digestato della lavorazione dell’organico e sottoprodotti dei processi di chiarificazione delle acque». Lo scrivono gli attivisti del Comitato ambientale presilano. Che commentano: «Alla fine tutti i nodi vengono al pettine. Dopo che i sindaci della Presila hanno ufficialmente richiesto l’apertura dell’impianto della Mi.Ga. srl, anche la Regione Calabria ha deciso di voltare le spalle ai cittadini presilani».
«Sila patrimonio per l’Unesco – scrivono in una nota –, discarica per la Regione Calabria. Lo abbiamo scritto due anni fa. Avevamo ragione noi. In discarica arriveranno rifiuti del circuito pubblico provenienti da ogni parte della provincia e rifiuti dei privati di non nota provenienza. Un territorio svenduto e devastato dalla totale miopia della politica locale. Una popolazione tradita e annichilita da una classe dirigente complice e connivente». «Le bugie – continuano gli ambientalisti – hanno le gambe corte e la verità viene sempre a galla. Il nostro obiettivo rimane sempre unico e dichiarato: ritiro dell’Aia e chiusura totale dell’impianto di proprietà di Raffaele Vrenna, imprenditore sotto indagine della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro».
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