Ultimo aggiornamento alle 22:10
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Falsi invalidi a Cosenza, i medici respingono le accuse

COSENZA «Abbiamo valutato sempre in modo corretto e non ci siamo mai assentati dal posto di lavoro se non per motivi professionali». Si sono difesi così i medici imputati nel processo Ippocrate. Si…

Pubblicato il: 24/10/2016 – 12:29
Falsi invalidi a Cosenza, i medici respingono le accuse

COSENZA «Abbiamo valutato sempre in modo corretto e non ci siamo mai assentati dal posto di lavoro se non per motivi professionali». Si sono difesi così i medici imputati nel processo Ippocrate. Si tratta dell’inchiesta scaturita da indagini su falsi invalidi avviate nel 2010, che coinvolgono medici, funzionari e impiegati amministrativi del distretto di Rende dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Gli episodi contestati dalla Procura risalgono al periodo compreso tra febbraio e aprile del 2009. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, dei reati di truffa e falso.
Nell’operazione – che fece molto clamore all’epoca – finirono tra gli altri anche l’ex coordinatore provinciale del Pdl Sergio Bartoletti, l’ex presidente del consiglio comunale di Cosenza Pietro Filippo e il sindaco di San Fili Ottorino Zuccarelli. Tutti coinvolti in qualità di medici.
Lunedì mattina è proseguito l’esame degli imputati. In particolare, sono stati ascoltati i medici che facevano parte delle Commissioni che valutavano le invalidità. Rispondendo alle domande dell’avvocato Nicola Rendace, il dottore Luigi Pulice ha spiegato nel dettaglio le visite che effettuava. Il pm Giuseppe Cozzolino (titolare del processo assieme al collega Antonio Bruno Tridico), nel corso del suo controesame, ha chiesto alcune precisazioni sulle modalità delle visite. La dottoressa Stefania Spadafora ha precisato che se si spostava fuori dall’ufficio per motivi di lavoro era sempre autorizzata. Nel corso dell’udienza sono stati ascoltati anche due infermieri imputati nel procedimento. Dolorata Nicoletti e Domenico Cersosimo hanno spiegato di aver sempre coadiuvato i medici nelle visite e hanno respinto tutte le accuse.
Le indagini, condotte per quasi due anni dalla sezione di Cosenza nord della polizia stradale, avevano rilevato, nel corso di alcuni controlli, irregolarità in merito al riconoscimento dell’invalidità civile a decine di persone. E anche che il personale dell’Azienda sanitaria si allontanasse in modo ingiustificato dal posto di lavoro. Il giudice Alfredo Cosenza ha aggiornato il processo al prossimo 28 novembre.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x