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Ucciso dopo aver forzato il posto di blocco, carabinieri assolti

COSENZA La Corte di Assise di Cosenza ha assolto Pasquale Greco e Luca Zingarelli, i due carabinieri accusati di omicidio volontario per la morte di Sandrino Greco, ucciso il 21 gennaio 2011 dopo a…

Pubblicato il: 24/10/2016 – 12:42
Ucciso dopo aver forzato il posto di blocco, carabinieri assolti

COSENZA La Corte di Assise di Cosenza ha assolto Pasquale Greco e Luca Zingarelli, i due carabinieri accusati di omicidio volontario per la morte di Sandrino Greco, ucciso il 21 gennaio 2011 dopo avere forzato un posto di blocco lungo la statale 106, a Rossano. Dopo due ore di camera di consiglio, la Corte (presieduta dal giudice Giovanni Garofalo, a latere Marco Bilotta) ha assolto i due carabinieri perché il fatto non costituisce reato per «l’uso legittimo delle armi».
Sandrino Greco, 36 anni, già noto alle forze dell’ordine, secondo le indagini condotte dagli investigatori del commissariato della polizia di Rossano, era alla guida di un fuoristrada rubato Nissan Patrol, preceduto da un’utilitaria che non si era fermata all’alt ed era riuscita a fuggire. I carabinieri, all’epoca in servizio alla compagnia di Rossano, si misero all’inseguimento del fuoristrada fino ad arrivare in una strada di campagna. Qui, secondo la ricostruzione della polizia, il conducente si sarebbe reso conto che la strada era senza uscita, per questo avrebbe invertito la marcia, speronando la vettura dei militari nel tentativo di aprirsi un varco e fuggire. I militari sarebbero dunque scesi dall’auto, sparando alcuni colpi di pistola in aria a scopo intimidatorio, ma Greco, sempre secondo la ricostruzione degli investigatori, invece di fermarsi avrebbe cercato di investirli. A quel punto i carabinieri, mentre il fuoristrada passava accanto alla loro vettura di servizio, avrebbero sparato alcuni colpi di pistola uno dei quali ha raggiunto Greco alla testa uccidendolo all’istante. Una ricostruzione fatta dal pubblico ministero Valentina Draetta alla Corte d’Assise di Cosenza (presidente Giovanni Garofalo, a latere Marco Bilotta) che ha chiesto l’assoluzione per entrambi i carabinieri perché il fatto non costituisce reato per aver agito con l’uso legittimo delle armi. Una richiesta ribadita lunedì mattina nel corso delle controrepliche del pm prima che la Corte entrasse in camera di consiglio. Il pm ha sottolineato come l’uso delle armi fosse stato del tutto legittimo. L’avvocato di parte civile Francesca Straticò invece ha chiesto la condanna degli imputati, evidenziando come ci sia stata la volontà di sparare e la «consapevolezza di voler colpire». Il legale dei due carabinieri si è associato alla richiesta del pm. Mentre l’avvocato Ettore Zagarese, che difende i due carabinieri, ha evidenziato l’assoluta mancanza di prove. La Corte ha riconosciuto la mancanza di colpevolezza dei carabinieri e ha fissato in 90 giorni il termine massimo entro cui saranno depositate le motivazioni della sentenza.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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