CATANZARO «Quello che accade, oramai quasi quotidianamente, nella gestione delle procedure della Regione Calabria, non finisce di stupire chi si attende tanto da un ente pubblico che dal Pd viene ogni giorno magnificato come una grande rivoluzione. È, infatti, da diversi mesi che in seno alla burocrazia e al Governo regionale a guida Mario Oliverio accadano “fatti e atti” strani, procedimenti amministrativi in cui non si ravvisa alcuna manifestazione dei Principi costituzionali di cui all’articolo 97, dell’imparzialità e del buon andamento, così come disposto dall’articolo 1 della legge 241/1990 e successive modificazioni (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi). È doveroso, pertanto, segnalare alcuni dei fatti e degli atti più recenti». Inizia così la nota del consigliere regionale del Gruppo misto Fausto Orsomarso.
Orsomarso spiega che «il 21 ottobre del 2016, nella sezione “News” del portale istituzionale del dipartimento Programmazione nazionale e comunitaria della Regione Calabria, viene annunciata la programmazione, dopo un’estenuante fase di pre-informazione (oltre sei mesi) e, la tanto attesa pubblicazione di due avvisi pubblici per il sostegno alle piccole e medie imprese, compresi i professionisti».
«In questi ultimi mesi – dice il consigliere regionale –, molte imprese calabresi, spinte dall’illusione di poter finalmente programmare “interventi per favorire i processi di rafforzamento e ristrutturazione aziendale, nonché l’introduzione di innovazioni produttive” si sono precipitate a scaricare la documentazione utile a redigere business plan, interpellare consulenti e fornitori per pianificare al meglio la propria domanda di investimento da compilare, ai sensi dell’articolo 9 dell’avviso pubblico di riferimento, pena l’esclusione». «Il tutto doveva essere compilato – precisa ancora il consigliere regionale, Fausto Orsomarso – esclusivamente online, accedendo, previa registrazione, al sito http://www.regione.calabria.it/calabriaeuropa, sottoscrivendo digitalmente e inviando mediante procedura telematica a decorrere dalla data che sarebbe stata fissata con successivo decreto.
Il risultato? A distanza di oltre sei mesi di pre-informazione e, addirittura, dopo cinque giorni di annunciata pubblicazione, non c’è traccia di tale procedura telematica o di una qualsivoglia via di accesso alla registrazione sul portale istituzione CalabriaEuropa. Mi giunge voce, altresì, da parte di diverse aziende desiderose di cogliere questa tanto evocata opportunità che gli uffici preposti non rispondono neanche al telefono per supportare i beneficiari con le necessarie informazioni e/o istruzioni operative».
«Unico effetto prodotto – affonda il consigliere del Gruppo misto –, a oggi, è stata la spesa sostenuta per la progettazione e realizzazione – a detta loro – della nuova strategia di comunicazione della Programmazione comunitaria 2014/2020, compreso l’efficiente restyling del portale CalabriaEuropa. Non sappiamo se si tratta di un agire poco trasparente della guida Oliverio o di banale inefficienza. La realtà certificata da due anni di blocco totale – termina Orsomarso – è che la politica degli annunci permane un male atavico di questa regione che crea sempre di più maggiore sfiducia e grande distanza dei cittadini e degli operatori economici».
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