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Gioia Tauro, sequestrate le "case a luci rosse" – VIDEO

GIOIA TAURO I carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Gioia Tauro e della Stazione carabinieri di San Luca hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tri…

Pubblicato il: 25/10/2016 – 8:41
Gioia Tauro, sequestrate le "case a luci rosse" – VIDEO

GIOIA TAURO I carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Gioia Tauro e della Stazione carabinieri di San Luca hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Palmi, Alberto Indellicati, su richiesta della pm Anna Pensabene, a carico di 7 persone originarie del comune di Gioia Tauro, dell’Ecuador e della Colombia, tutte ritenute responsabili di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e di gestione di case di lenocinio. Sono: G. S., di anni 64, di Palmi, Fabio Lacapria, di anni 38, di Gioia Tauro, già noto alle forze dell’ordine, L. L. A., di anni 80, di Gioia Tauro, M. V. E. A., cittadina dell’Ecuador, di 35 anni, Francesca Rosa Seminara, di anni 52, da Gioia Tauro, già nota alle Forze dell’ordine. Gli altri due destinatari del provvedimento di custodia si sono resi irreperibili, sono attivamente ricercati e si presume si trovino all’estero.
Nel corso dell’attività sono state denunciate altre quindici. Sugli di essi sono ancora in corso accertamenti da parte di altre Procure calabresi. L’attività d’indagine ha avuto inizio nell’agosto del 2014 da parte della Compagnia di Gioia Tauro e ha trovato riscontro nelle attività tecniche di intercettazioni telefoniche esperite dal Comando Stazione di San Luca, a seguito delle risultanze emerse nel corso di pregresse attività investigative svolte nell’ambito dell’indagine denominata “Colombiani d’Aspromonte”, conclusasi nel mese di aprile con l’esecuzione di una misura cautelare emessa nei confronti di 30 soggetti ritenuti responsabili di traffico di armi e di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.
Nel prosieguo delle indagini sono state raccolte diverse testimonianze da parte dei numerosi avventori delle “case di prostituzione” nonché da parte delle prostitute identificate all’interno di esse. Le dichiarazioni sono state successivamente corroborate da numerosi riscontri ottenuti grazie all’ausilio di attività tecnica di intercettazione dalla quale sono emersi ulteriori elementi che hanno permesso di delineare in maniera più eloquente l’esistenza di un sodalizio criminale finalizzato allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione. A conclusione delle indagini, che permettevano di appurare l’esistenza in Gioia Tauro di diversi appartamenti adibiti a case di prostituzione dove veniva registrato un continuo via vai di numerosi clienti provenienti da diverse parti della provincia reggina, il gip presso il Tribunale di Palmi ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 7 persone, accogliendo anche la richiesta di sequestro di alcune abitazioni a Gioia Tauro.
Nello specifico, nell’ambito di un medesimo disegno criminoso, sarebbero stati individuati due soggetti che gestivano le “case di prostituzione”, in concorso con i rispettivi proprietari, prendendo contatti diretti con le prostitute da fare arrivare all’interno di esse e facendole prostituire garantendo ciclicamente la loro permanenza nelle varie abitazioni. A tale attività avrebbe partecipato anche un altro soggetto, tuttofare, al quale era stato affidato il compito di sopperire alle più svariate esigenze di vita delle varie prostitute durante la loro permanenza all’interno di dette “case a luci rosse”.
Un ultimo soggetto, inoltre, è risultato che abbia trasformato un’abitazione di sua proprietà in una vera e propria casa di lenocinio nella quale faceva alternare numerosissime prostitute, anche con cadenza settimanale, la maggior parte delle quali di origini dominicane. Al termine delle operazioni le abitazioni – situate in via Salerno, via Cosenza e via Bixio e destinate a “case di prostituzione” – sono state poste sotto sequestro.