Il Comalca è fuori pericolo

CATANZARO Quattordici anni dopo l’avvio della sua attività, il Comalca è finanziariamente solido. A scongiurare il rischio che l’opera (nata già con perdite nette messe in conto prima della sua creazione) potesse chiudere definitivamente i battenti è stata l’azione sinergica del consiglio di amministrazione e del presidente della Camera di Commercio di Catanzaro Paolo Abramo.
La conferenza stampa che si è tenuta nella mattina di martedì ha infatti messo la parola fine a un’avventura che lo stesso Abramo non ha esitato a definire «la più complessa di tutte quelle affrontate da quando sono presidente della Camera di Commercio». Sì, perché sul consorzio per mercato agroalimentare che ha sede nel quartiere Germaneto di Catanzaro, le cose sono state difficili sin dalla genesi: la società, costituta nel 1980, ha iniziato l’attività nel 2002, ma già dai primi vagiti si sapeva che avrebbe chiuso in perdita ogni bilancio, tanto che la Regione, tra i soci principali, si sarebbe dovuta far carico di coprire il fabbisogno finanziario fino alla concorrenza degli obblighi assunti.
Obblighi che però non sono mai stati rispettati, né con il costruttore né con gli istituti bancari tanto che finché alla presidenza del consorzio non fu chiamato Daniele Rossi, attuale presidente di Confindustria Catanzaro, nessun piano di riequilibri finanziario era stato messo in atto.
Quel percorso iniziato qualche anno fa da Rossi con il supporto fondamentale del socio di riferimento, la Camera di Commercio guidata da Paolo Abramo, ha trovato oggi conclusione positiva e il consorzio ora è salvo: «La conferenza stampa odierna – ha detto Abramo – arriva dopo che tutti i documenti sono stati sottoscritti e quindi parliamo di una soluzione certa e definitiva alla vicenda Comalca».
Facendo leva sui crediti certi ed esigibili che la società vanta nei confronti della Regione Calabria per la cessione di alcuni immobili, infatti, il consiglio d’amministrazione guidato dal presidente Mario Maiorana e la Camera di Commercio hanno rinegoziato con gli istituti di credito i debiti del consorzio che ammontavano a circa 7 milioni di euro.
La rinegoziazione ha portato la società a fissare in tre anni l’orizzonte temporale entro cui tutte le obbligazioni sottoscritte saranno onorate a fronte di una forte riduzione dei tassi di interesse sul debito (dal 5,5% allo 0,5% annuo).
Il Comalca è quindi «fuori da qualunque pericolo, la vicenda è chiusa per matematica, non per opinione», ha chiosato Abramo.
Si apre quindi una nuova fase per il consorzio che avrebbe dovuto rappresentare già in passato un asset strategico per l’economia agricola regionale, una fase in cui un piano industriale solido e ponderato potrà finalmente portare la società all’equilibrio di bilancio: «Abbiamo intenzione di gestire il Comalca per quello che è – ha spiegato Majorana -, vale a dire un’azienda. E come tale deve essere messa nelle condizioni di operare sul mercato in maniera efficace ed efficiente. Aver chiuso questa partita ci permette, ora, di pensare al futuro del consorzio con prospettive di crescita. Siamo tra i pochi ad aver già ottenuto la certificazione alla normativa iso 9001 del 2025 e abbiamo già provveduto a migliorare l’illuminazione del piazzale installandone una interamente a led con un risparmio congruo sui costi di gestione: da qui ripartiamo con rinnovato entusiasmo».

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it