REGGIO CALABRIA Buona anche la seconda. Almeno sul nuovo Piano regionale dei trasporti, il Consiglio fa sul serio: via libera alla proposta “definitiva”, dopo il primo ok alla bozza preliminare. Perché il Prt diventi operativo a tutti gli effetti ci sarà bisogno di un ultimo passaggio in aula, ma la data è ancora da definire. Poco male: l’ultimo Piano risale al lontano 1997. Qualche mese in più…
LE OSSERVAZIONI Il passaggio dalla proposta preliminare a quella definitiva ha comunque permesso, come ha riferito l’assessore Francesco Russo, di recepire 25 osservazioni ad opera del Consiglio stesso, dei cittadini e della commissione Ambiente.
«Il Prt non va sulle nuvole, è un piano concreto che finalmente si realizza e che oggi è nella condizione di appoggiarsi ai finanziamenti del Por Calabria», ha spiegato Russo.
Nel Piano, che prevede 10 “macro-azioni” e altrettante misure operative, sono centrali il porto di Gioia Tauro e lo studio di fattibilità per il Tav. Ma sono presenti altri interventi tutt’altro che d’appendice, come la «ciclovia della Magna Graecia», (per la quale, ha chiarito Russo, «abbiamo già chiesto al governo l’inserimento nella legge di Stabilità») e il riconoscimento della Statale 106 come «strada europea».
Il punto più critico, e politicamente più sensibile, riguarda gli aeroporti. Russo ha ribadito la priorità: conferma dello status di scali di interesse nazionale per Reggio e Crotone. E l’aeroporto della Sibaritide? Si farà o no? L’assessore regionale ha parlato di possibilità prevista, ma Giuseppe Graziano (Cdl) ha preteso maggiore precisione e invocato una dicitura specifica nel Piano: «Aeroporto della Sibaritide e non dell’Alta Calabria», dal momento che la Regione «ha già speso diversi milioni per la progettazione di questo scalo».
Più caustico Fausto Orsomarso (Misto): «È un piano fumoso che non parla il linguaggio della chiarezza. Bisogna invece dire che l’aeroporto della Sibaritide non c’è e non si farà mai». Non è d’accordo Giuseppe Aieta (Pd): «Nel Piano ribadiamo la necessità dello scalo». «Non si scherza», ha ammonito Baldo Esposito (Ncd), «o c’è o non c’è. Sappiamo leggere l’italiano e non lo abbiamo ancora capito. In ogni caso non credo sia necessario, ci sono altre priorità come la 106 e la salvaguardia degli aeroporti esistenti».
Dello stesso avviso anche Flora Sculco (Cir): «Il nuovo scalo genererebbe nuova confusione che andrebbe ad aggiungersi alla crisi di tutto il sistema».
PORTI Russo ha inoltre confermato l’importanza del porto intercontinentale di Gioia Tauro e degli scali nazionali, «che devono avere risposte chiare rispetto a opere attese da anni. Il Piano ci permetterà di usare le risorse a nostra disposizione». Un’altra urgenza è quella relativa ai posti barca: «La Calabria è saldamente all’ultimo posto in Italia, per questo serve un impegno del 120%. La giunta ha già approvato una delibera che, grazie ai fondi Por, permetterà il potenziamento dei porti esistenti».
Il rafforzamento degli scali, però, «deve avvenire nel segno della sostenibilità. Il nostro obiettivo è non creare altri guasti ambientali».
TEMPI LUNGHI? L’obiezione più forte, come spesso accade, porta la firma di Carlo Guccione: «C’è molta confusione: mi risulta che sul Piano sia aperta una procedura che si concluderà il 9 novembre, dopodiché bisognerà ottenere la Vas (Valutazione strategica ambientale, ndr). Quindi per il momento preferisco astenermi. Solo quando ci sarà l’approvazione definitiva presenterò emendamenti, soprattutto sull’A3: è ridicolo quello che si sta dicendo in queste settimane, visto che per i 58 chilometri non appaltati si parla solo di manutenzione ordinaria e non di completamento». Quello disegnato da Guccione è uno scenario possibile, da cui potrebbe dipendere un ulteriore allungamento dei tempi. Dopo la Vas, infatti, il Consiglio dovrà riesaminare il testo e, in caso di emendamenti approvati, il Piano dovrà essere sottoposto nuovamente alle procedure di valutazione ambientale. L’approvazione definitiva del Prt, insomma, non è programmabile. Russo lo sa e chiede senso di responsabilità alla politica regionale: rispetto per le prerogative di tutti, ma è anche necessario dare risposte ai calabresi.
Nel Piano, in ogni caso, «c’è una visione», ha detto Aieta. Per Francesco Cannizzaro (Cdl), invece, mette «all’angolo il trasporto urbano e la viabilità secondaria».
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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