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Calabria Verde, tre indagati per le fatture sugli elicotteri

CATANZARO C’è una parte dell’intrigo di Calabria Verde che conduce la Procura di Catanzaro a Vicenza. E poi di nuovo nel capoluogo. Per quello che sta diventando un (presunto) must delle amministra…

Pubblicato il: 28/10/2016 – 9:55
Calabria Verde, tre indagati per le fatture sugli elicotteri

CATANZARO C’è una parte dell’intrigo di Calabria Verde che conduce la Procura di Catanzaro a Vicenza. E poi di nuovo nel capoluogo. Per quello che sta diventando un (presunto) must delle amministrazioni pubbliche calabresi: le fatture pagate due volte. Uno dei filoni dell’inchiesta sull’agenzia regionale che ha preso il posto dell’Afor ha portato gli inquirenti a bussare agli uffici dell’Elimediterranea, società veneta che è una vecchia conoscenza della Regione. Il motivo è la consegna di un avviso di garanzia, con contestuale proroga delle indagini, recapitato ai titolari dell’azienda, Luigi e Giuseppe Tornello, rispettivamente di 40 e 74 anni. Un altro “pezzo” dell’avviso è invece rimasto a Catanzaro, e riguarda Giuseppe Speziali, 80 anni, padre di Vincenzo jr, l’imprenditore di stanza in Libano coinvolto nell’inchiesta sulla latitanza di Amedeo Matacena. L’accusa per i tre, nell’inchiesta assegnata al pm Alessandro Prontera, è di concorso in truffa: a Elimediterranea, che si è occupata per anni delle attività di prevenzione ed estinzione degli incendi boschivi, sarebbero state pagate fatture per due volte, con un metodo che ricalca quello già emerso nelle nebbie contabili dell’Asp di Reggio Calabria. Ovviamente è soltanto un’ipotesi: per questa ragione gli uffici giudiziari hanno chiesto di estendere i termini temporali dell’indagine. I magistrati sono alla ricerca di riscontri e, secondo quanto è emerso, l’argomento dei rapporti con Elimediterranea sarebbe stato affrontato anche nel corso del lungo interrogatorio che Paolo Furgiuele, ex dg di Calabria Verde, ha reso agli inquirenti nelle scorse settimane, prima della sua scarcerazione. La difesa di Speziali e dei Tornello ha spiegato che le fatture sono solo apparentemente pagate due volte e che i “doppioni” sono serviti semplicemente a coprire importi mai corrisposti alla società. Anche questo aspetto è sotto la lente della Procura.

GLI APPALTI IN CALABRIA Elimediterranea spa è stata una presenza fissa nei cieli calabresi. Lo dimostrano parecchi decreti: ha gestito le attività di prevenzione, estinzione degli incendi boschivi, trasporto aereo e servizi di Protezione civile negli ultimi anni, in virtù di una gara che la ditta si è aggiudicata il 15 febbraio 2010 per un importo di 11 milioni e 775mila euro, corrispondenti a oltre 2 milioni e 300mila euro all’anno. In cambio, la società si è impegnata a fornire il noleggio, con stazionamento in Calabria, di cinque elicotteri. L’ultimo atto, invece, risale all’aprile del 2015 ed è stato redatto proprio da Calabria Verde, che era chiamata a vigilare (anche) sugli incendi boschivi. Calabria Verde, nell’urgenza di dover garantire la copertura del servizio antincendio, si è affidata a una procedura che garantisse l’affidamento in regime di vacatio contrattuale. E la società che si è aggiudicata il servizio è, ancora una volta, la Elimediterranea spa, con un’offerta di poco superiore al milione di euro, con un ribasso percentuale pari ad appena lo 0,1%. La quota ha coperto due diversi momenti dell’anno: il primo va dal 14 aprile al 16 giugno 2015 e prevede l’utilizzo di un solo elicottero (al costo di 140mila euro); il secondo prevedeva l’utilizzo di quattro elicotteri a partire dal 15 giugno e costa 917mila euro.

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

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