CROTONE «Questa riforma va votata con la testa non con la pancia. Serve per far contare di più l’Italia in Europa. In uno scenario geopolitico condizionato dalla globalizzazione economica e dopo 70 anni e 64 governi, la razionalizzazione del sistema istituzionale è un’urgenza avvertita trasversalmente in tutta la società. Ed è da considerare alla stregua di un “bene” pubblico necessario all’Italia che ha bisogno di nuove regole per essere governata senza più gli ostacoli di iter parlamentari defatiganti e cautele che rimandano a contesti storici ormai superati». L’ha detto il deputato del Pd Ferdinando Aiello intervenendo all’iniziativa “Le ragioni del Sì” svoltasi al Lido degli Scogli a Crotone e promossa dal Coordinamento Comitati “Basta un Sì per cambiare l’Italia e per cambiare la Calabria” che fa riferimento alla consigliera regionale di “Calabria in Rete” Flora Sculco. «L’on. Ernesto Carbone – ha aggiunto Aiello – oggi non è con noi a causa di un principio di broncopolmonite, ma sarà qui giovedì 10 novembre all’iniziativa già programmata da “Calabria in Rete” e alla quale prenderà parte il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti». Aiello ha spiegato che «la riforma costituzionale è organizzata per vincere sfide istituzionali e politiche, ma anche economiche e sociali. Ora, non tra dieci anni! Ora che, dopo più di vent’anni di discussioni, il Parlamento ha approvato una riforma che non tocca né la parte sui diritti e doveri dei cittadini della Carta del ’48 e neppure la forma di governo e i rapporti tra potere politico e giudiziario». Aiello ha ringraziato Flora Sculco «per il suo impegno a sostegno del successo della riforma e per la qualità dei suoi interventi nell’espletamento del suo mandato di consigliera regionale. La Calabria ha bisogno di politici autorevoli – ha detto – e soprattutto di donne che, come Flora, sono in grado di ascoltare i bisogni dei cittadini e di raccordare le esigenze di Crotone e dell’area centrale della Calabria con le dinamiche politiche del Mezzogiorno e del Paese». All’iniziativa, coordinata dall’avvocato Pino Pitaro, hanno preso parte numerosi sindaci, amministratori e consiglieri comunali, dirigenti di associazioni, imprenditori ed esponenti di forze sociali. «La riforma costituzionale è un’occasione formidabile per rinnovare il sistema istituzionale. Crotone e il suo territorio – ha detto il sindaco Ugo Pugliese – vogliono essere protagonisti di questo cambiamento storico che darà alle Regioni e ai poteri locali una sede nazionale in cui far valere le loro proposte. La riforma deve rappresentare un’opportunità per eliminare le differenze regionali, restituendo a milioni di persone il loro diritto di cittadinanza, soprattutto in settori come la sanità, le politiche del lavoro, le infrastrutture materiali e il welfare». Per il sindaco di Cirò Marina, Nicodemo Parrilla, «le riforme in itinere dovranno ridare il potere di scelta ai cittadini. Basta con i parlamentari nominati! Alla Calabria occorrono politici che combattano per far valere i diritti delle nostre aree e il nostro gruppo, con Flora centravanti di sfondamento, ha tutte le caratteristiche per dare una svolta al territorio». Il sindaco di Cutro, Salvatore di Vuono, ha focalizzato il suo intervento «sull’importanza della conclusione del bicameralismo paritario» ed ha criticato «il continuo cambio, a dispetto delle scelte dell’elettorato, di maggioranza e di governi. Si poteva fare forse meglio e di più, ma le riforme spesso sono la sintesi di più istanze e questa adesso va approvata così com’è». Il sindaco di Mesoraca, Armando Foresta, ha apprezzato «la capacità di interpretare le novità del gruppo di “Calabria in Rete”: un gruppo ed un movimento che abbraccia l’area centrale della Calabria e che darà senz’altro impulso e prospettive al territorio crotonese». Flora Sculco ha tratto le conclusioni: «L’Italia va tolta dal freezer istituzionale e politico. Abbiamo deciso di votare Sì, perché questo Paese deve potersi rimettere in cammino e perché possa, ai fini del rilancio dello sviluppo, utilizzare il grande potenziale di risorse umane, culturali ed economiche di cui dispone al Nord come al Sud. Scegliamo sì non perché vogliamo fare un favore a qualcuno. Ma liberamente e dopo un’attenta riflessione. Far prevalere il sì significa stare dalla parte del cambiamento. E superare il conservatorismo politico e le rendite di posizione che ostacolano la valorizzazione del capitale umano e alimentano i toni populistici e xenofobi dell’antipolitica. Il nostro è un Sì per cambiare l’Italia e un Sì per cambiare la Calabria. Dopo il referendum niente potrà essere come prima. Assicurando stabilità ai governi e il necessario dinamismo legislativo, si avrà un più moderno funzionamento della politica e dei partiti. La scelta per il Sì, d’altra parte, è coerente con il dna del nostro movimento e della cultura riformatrice che l’ispira. Ci sentiamo parte integrante di un Paese che ha molte criticità e di una regione in cui registriamo pigrizia e insufficienze nell’affrontare i nodi dello sviluppo e della crescita e che ha necessità di cambiare ritmo, metodo e approccio ai problemi». Sculco ha poi ricordato che «gli stessi padri costituenti hanno suggerito una visione evolutiva della seconda parte della Carta per renderla più adatta al mutare dei tempi e delle condizioni storiche. Una Camera cosiddetta politica ed un Senato espressione dei territori ci appaiono una soluzione positiva che ci avvicina alle altre grandi democrazie europee. Non più inutili doppioni, ma compiti e funzioni diverse, chiamati, gli uni e gli altri, a rafforzare la partecipazione democratica e a concorrere per dare efficienza alle istituzioni rappresentative». Concludendo, Sculco ha preannunciato «la costituzione di comitati in tutte la regione» e ha dato appuntamento al 10 novembre «in un’iniziativa che, assieme all’on. Carbone e al ministro Galletti, tenterà di comprendere quali vantaggi possono ottenersi, approvando la riforma costituzionale, per il Mezzogiorno e per la Calabria». Hanno partecipato all’iniziativa anche i sindaci di Cerenzia, Concetta Lacaria, il vice sindaco di San Mauro Marchesato Raffaele Poerio, il sindaco di Savelli Franco Spina, il sindaco di Strongoli Michele Laurenzano e il sindaco di Limbadi Giuseppe Morello.
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