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Nella sanità calabrese non è cambiato nulla

Caro Mario,ti scrivo per ricordarti le grandi battaglie che facemmo insieme, anzi in alcuni casi fosti tu a sollecitarmi, contro la penalizzazione della provincia di Cosenza in campo sanitario da p…

Pubblicato il: 29/10/2016 – 14:00

Caro Mario,
ti scrivo per ricordarti le grandi battaglie che facemmo insieme, anzi in alcuni casi fosti tu a sollecitarmi, contro la penalizzazione della provincia di Cosenza in campo sanitario da parte dell’allora governatore Scopelliti. Oggi sono costretto a scriverti non solo perché posso permettermelo alla luce delle tante battaglie comuni condotte anni fa per garantire il diritto costituzionale alla salute al di là del luogo di provenienza in questa nostra regione.
Sono trascorsi due anni da quando sei diventato presidente della Regione e nella sanità calabrese non è cambiato nulla. Addirittura Cosenza è sempre più marginalizzata nella sanità con situazioni a dir poco paradossali. Abbiamo l’Asp di Cosenza, la più grande della Calabria, ancora priva dell’atto aziendale e alle prese con la vicenda in cui è coinvolto il direttore generale che ha conquistato le colonne del Corriere della Sera. Per non parlare della situazione dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. Le recenti indagini dei Nas ne hanno evidenziato la fragilità al punto da dover temere per la chiusura del più importante ospedale della Regione.
È come se tu ti fossi dimenticato delle battaglie che abbiamo condotto e che hanno contraddistinto il nostro cammino politico sulla sanità. Mentre a Reggio Calabria è stato finanziato il nuovo ospedale attraverso finanziamento Inail per 180 milioni di euro. Il 7 novembre nella città dello Stretto arriverà il ministro Beatrice Lorenzin a inaugurare la nuova cardiochirurgia, il nuovo pronto soccorso (uno dei più avanzati del nostro Paese), il Reparto di Robotica chirurgica e quello di Terapia intensiva neonatale.
Un evidente continuità con il passato che rischia di abbandonare quasi il 50% della popolazione calabrese in un deserto sanitario.
Il mio non è un richiamo campanilistico, ma la denuncia forte e la constatazione che in certe situazioni si è predicato bene per poi razzolare male. Come ho fatto tre anni fa, sarò il promotore di una petizione popolare a tutela di una sanità che sia uguale per tutti i cittadini calabresi, ovunque essi vivano. È inutile alzare la voce contro i tecnici inviati dal Governo Nazionale per cercare di nascondere il proprio immobilismo e la propria incapacità.

*Ex consigliere comunale di Cosenza

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