COSENZA Anche la Procura della Repubblica di Cosenza è interessata a capire bene se è davvero lineare il percorso che ha portato il dottor Raffaele Mauro da dipendente (responsabile del settore spedalità) dell’Asp di Cosenza a direttore generale della stessa.
A tale scopo, su disposizione del procuratore capo Mario Spaguolo, è stato aperto un nuovo fascicolo d’indagine che poi in verità diventa un secondo filone di altra inchiesta che riguarda l’Asp cosentina e il suo direttore generale: quello relativo alla ripartizione dei posti letto tra le cliniche private convenzionate. Provvedimento prima assunto dal dottor Mauro e subito dopo da lui stesso revocato “in autotutela” ma senza fornire alcuna spiegazione delle ragioni che tale “autotutela” avevano motivato.
La nuova indagine mira, ora, ad accertare se il direttore generale ha avuto un ruolo attivo nella vicenda di una sentenza del giudice del lavoro che lo vede direttamente interessato nella qualità di dirigente della stessa Asp. La storia è nota: il giudice del lavoro ha riconosciuto Raffaele Mauro invalido in conseguenza dello stress che il suo ufficio di dirigente dell’Asp gli ha provocato. Fin qui niente di particolare, il punto è che la sentenza viene emessa il 27 novembre 2015 e notificata all’Asp circa un mese dopo. A quel punto decorrevano i termini per impugnare il verdetto di primo grado. Tale decisione doveva essere assunta proprio dal direttore generale, incarico che nel frattempo era stato affidato, dal governatore Mario Oliverio, proprio a Raffaele Mauro.
Altro punto, che l’indagine avviata dalla Procura di Cosenza dovrà ora chiarire, e se la Regione Calabria era stata informata del contenzioso pendente tra l’Asp cosentina e Raffaele Mauro. Legge vuole che nel presentare la domanda si fornisca anche assicurazioni in tal senso. È stata rispettata?
Gran parte dell’inchiesta giudiziaria, va detto infine, ruota attorno alla figura dell’avvocato Alfonso Niccoli, uno stimato professionista al quale l’Asp di Cosenza aveva a suo tempo affidato l’incarico di rappresentarla in vari contenziosi davanti al giudice del lavoro. Tra gli altri fascicoli, all’avvocato Niccoli venne affidato anche quello relativo al giudizio intentato da Raffaele Mauro. Nonostante il consulente tecnico d’ufficio avesse sostanzialmente recepito le ragioni dell’Asp, il giudice decise per l’accoglimento dell’istanza di Raffaele Mauro e l’avvocato Niccoli si era subito messo al lavoro per impugnare tale decisione in appello. Non ha potuto farlo perché, sembrerebbe dalle prime acquisizioni, il nuovo direttore generale, appunto il dottor Raffaele Mauro, ha revocato il mandato all’avvocato Niccoli imponendogli la restituzione dei fascicoli.
pa. po.
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