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Tra Benedetto e Carpentieri ora è scontro aperto

REGGIO CALABRIA Tra Frank Benedetto e Giulio Carpentieri è venuta meno la «fiducia». All’ospedale di Reggio è in atto una guerra tra manager dai contorni ancora poco definiti. Una disfida ancora pi…

Pubblicato il: 31/10/2016 – 11:41
Tra Benedetto e Carpentieri ora è scontro aperto

REGGIO CALABRIA Tra Frank Benedetto e Giulio Carpentieri è venuta meno la «fiducia». All’ospedale di Reggio è in atto una guerra tra manager dai contorni ancora poco definiti. Una disfida ancora più strana se si pensa che i contendenti sono due (a questo punto ex) sodali come il dg e il direttore amministrativo, finora un ticket unito nonostante atti controversi e indagini giudiziarie.
Lo abbiamo raccontato pochi giorni fa senza ricevere smentita: Benedetto sarebbe andato direttamente a casa di Carpentieri per chiedergli le dimissioni immediate. Richiesta subito accolta dall’ex segretario generale del consiglio regionale; che infatti, con una nota riservata e personale indirizzata a Benedetto, il 27 ottobre formalizza il suo passo indietro.
Bene, capitolo chiuso. E invece no. Il giorno dopo Carpentieri cambia idea e, disobbedendo al chiaro “ordine” del dg, con un’altra nota, dichiara di revocare le precedenti dimissioni. Insomma, un bel caos, un braccio di ferro del tutto inaspettato tra il numero uno dei Riuniti e il manager che lui stesso aveva scelto per guidare il delicato settore amministrativo. Ma a questo punto il dado è tratto e Benedetto non ha nessuna intenzione di recedere. Con una delibera firmata ieri – di domenica, a dimostrare l’urgenza della rimozione di Carpentieri –, il dg conferma le dimissioni del direttore amministrativo e, in aggiunta, dispone la revoca dell’incarico in autotutela. Vista «la peculiarità della situazione», scrive Benedetto, «le dimissioni sono già state validamente considerate», in attesa di «formalizzarne ufficialmente l’accoglimento con deliberazione formale». Per questo motivo, «anche in autotutela, si ritiene opportuno non considerare la rilevanza della successiva revoca, peraltro priva di motivazioni rilevanti».

atto benedetto
(La delibera con la quale Benedetto accetta le dimissioni di Carpentieri)

DIMISSIONATO Benedetto non spiega i motivi che lo hanno spinto a “dimissionare”, per ben due volte, il manager che aveva voluto a tutti i costi. Nella delibera che estromette Carpentieri, però, sottolinea – in grassetto – che «l’interesse pubblico, soprattutto nelle attuali contingenze, impone la certezza dei rapporti e la fiducia delle relazioni istituzionali, venuta meno a seguito delle vicende in corso». Ma quali sono queste vicende in corso? Il dg non chiarisce. E allora forse si possono avanzare delle ipotesi. Benedetto non avrebbe gradito affatto alcune manovre poco limpide e “familistiche” del manager che lui stesso aveva richiamato in servizio dalla pensione nonostante – secondo la Procura di Reggio che ha aperto un’indagine – non avesse i titoli per assumere quell’incarico. A destare sospetti è stata soprattutto la trasformazione di un settore dell’ospedale, l’endocrinochirurgia: da unità operativa “semplice” a “dipartimentale”, con l’aumento della dotazione di personale fino a 22 camici bianchi. Riorganizzazione avvenuta a pochi mesi dal pensionamento del responsabile Carmelo Nucera e, pare, senza l’esplicita richiesta del primario di Chirurgia, Salvatore Costarella. Carpentieri avrebbe dunque creato un nuovo reparto, che dovrà avere un nuovo responsabile, proprio nel settore in cui lavora il figlio Gianluca.
L’altro caso controverso riguarda invece la moglie di Carpentieri ed ex dirigente dell’ospedale, Marisa Concetta D’Ascola, che avrebbe chiesto il pagamento di diversi anni di straordinario nonostante sia in pensione da tempo. Anche in questa vicenda il “comportamento” del direttore amministrativo non sarebbe piaciuto a Benedetto.

IL PASSATO RECENTE Eppure c’è stato un momento in cui Benedetto avrebbe fatto di tutto per difendere l’ex plenipotenziario del consiglio regionale, anche subire un’indagine giudiziaria. La Procura di Reggio ha aperto un’inchiesta per abuso d’ufficio a carico del dg e di altri due manager (il capo dipartimento dell’area amministrativa Giuseppe Neri e il direttore sanitario Sayd Al Sayyad) in quanto Carpentieri non avrebbe potuto ricoprire quell’incarico perché privo dei requisiti necessari, tra cui «lo svolgimento di qualificata attività di direzione tecnica o amministrativa, con diretta responsabilità delle risorse umane strumentali, per un periodo di almeno cinque anni nell’ambito di enti e strutture sanitarie pubbliche o private di media o grande dimensione». Una condizione, tra l’altro, obbligatoria anche per l’avviso pubblico emesso dalla giunta regionale calabrese per la formazione dell’elenco di riferimento, da cui Benedetto ha “estratto” proprio Carpentieri.
Adesso le cose sono evidentemente cambiate e il dg non vuole più Carpentieri in cabina di regia. Ma forse dovrebbe essere lui a spiegarne i motivi.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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