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Un robot per rivoluzionare la sanità

REGGIO CALABRIA È un atto deliberativo come un altro, ma segna l’inizio di una nuova fase per una sanità “difficile” come quella calabrese. Il 9 settembre 2016, l’Azienda ospedaliera di Reggio Cala…

Pubblicato il: 31/10/2016 – 15:02
Un robot per rivoluzionare la sanità

REGGIO CALABRIA È un atto deliberativo come un altro, ma segna l’inizio di una nuova fase per una sanità “difficile” come quella calabrese. Il 9 settembre 2016, l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria ha deliberato l’acquisto in leasing «di un sistema robotico e relativa strumentazione e monouso dedicato per il blocco operatorio». È la conclusione di un iter avviato il 31 maggio con una nota del primario di Urologia. La richiesta viene avanzata per la prima volta in una struttura sanitaria calabrese: il direttore dell’Unità operativa complessa «richiede l’acquisizione di un sistema robotico Da Vinci, unico, prodotto dalla ditta Intuite Surgical e distribuito dalla ditta Ab Medica, per un importo presunto di 3,6 milioni di euro». Da Vinci sarà il fiore all’occhiello della giornata delle inaugurazioni della sanità reggina: il 7 novembre andrà ad affiancare la Cardiochirugia, il nuovo Pronto soccorso e il nuovo reparto di Neonatologia. Un insieme di risultati che, come raccontavamo in un servizio qualche settimana fa, ha reso difficile il piano dem di allontanare dalla Calabria i commissari al Piano di rientro Massimo Scura e Andrea Urbani.

da vinci 1

Ma torniamo al robot Da Vinci. È la piattaforma robotica per la chirurgia mininvasiva più evoluta presente oggi sul mercato: utilizzata principalmente in urologia (non è un caso, dunque, che la richiesta arrivi da quel reparto), chirurgia generale, ginecologia, chirurgia toracica, otorinolaringoiatria e chirurgia pediatrica. Il robot che entrerà presto in funzione a Reggio Calabria garantisce sensibili vantaggi clinici. Come, ad esempio, una ripresa più rapida nel post-operatorio. Gli indici più importanti nella valutazione della qualità e della sicurezza ospedaliera sono la perdita di sangue, la permanenza in ospedale e le complicanze post-operatoria. Consentendo ai chirurghi di operare con maggio precisione e mediante un numero limitato di piccole incisioni, la chirugia Da Vinci limita drasticamente la perdita di sangue e riduce al minimo il fabbisogno di trasfusioni. In molti casi, la durata della permanenza in ospedale dei pazienti trattati con tecnica robotica risulta dimezzata rispetto a quella dei pazienti trattati con approcci chirurgici differenti.

da vinci 2

Anche la rimozione del tumore (che è, ovviamente, uno degli indicatori di successo per la chirurgia oncologica) è più precisa con la chirurgia robotica: il chirurgo riesce a essere più conservativo nel rispetto dei tessuti e degli organi non interessati dalla patologia, e anche più preciso nelle fasi ricostruttive. Un vero e proprio salto di qualità per gli standard sanitari calabresi, abituati ad apparecchiature non proprio all’avanguardia. Eppure, dopo anni di tagli, finalmente le strutture pubbliche cominciano a dotarsi di strumenti innovativi. Il percorso è iniziato con le Pet portate a Reggio Calabria (dove la macchina lavora a regime da settembre) e Cosenza per mettere in piedi un sistema che limiti al massimo l’emigrazione sanitaria per la diagnostica. E prosegue oggi con il “gioiellino” Da Vinci. Succede a Reggio Calabria, dove i diversi livelli della sanità (da quello regionale a quello commissariale) sono riusciti a mettere in campo sinergie e non conflitti. Sarebbe un comportamento da esportare anche in altri territori.

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