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Alitalia lascia Reggio, le opposizioni si scatenano

REGGIO CALABRIA «Mentre un’intera provincia resta col fiato sospeso, mentre 50 famiglie attendono con ansia di sapere quale sarà il loro futuro, il governatore della Calabria Mario Oliverio e il si…

Pubblicato il: 02/11/2016 – 10:07
Alitalia lascia Reggio, le opposizioni si scatenano

REGGIO CALABRIA «Mentre un’intera provincia resta col fiato sospeso, mentre 50 famiglie attendono con ansia di sapere quale sarà il loro futuro, il governatore della Calabria Mario Oliverio e il sindaco di Reggio Falcomatà si trincerano dietro un silenzio insopportabile, di fatto tenendo all’oscuro i cittadini circa il destino dell’aeroporto dello Stretto».
È quanto dichiara la deputata del M5S Federica Dieni.
«Notizie di stampa – continua – riferiscono di un incontro imminente tra Oliverio e il ministro dei Trasporti Delrio al fine di trovare una soluzione che convinca Alitalia a non andare via dal “Tito Minniti”. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, dal momento che solo pochi giorni fa il governatore ha disertato un importante vertice con l’ex compagnia di bandiera per motivi rimasti ancora imprecisati».
«Allo stesso tempo – prosegue la parlamentare –, preoccupa e non poco l’atteggiamento del sindaco Falcomatà rispetto a una questione decisiva per la città che amministra. Quali strategie ha per mantenere in vita l’aeroporto? Cosa sta facendo per Sogas? Che tipo di intervento ha in mente per dissuadere Alitalia dal proposito di dire addio allo scalo? I cittadini di Reggio, al momento, non ancora hanno avuto il privilegio di conoscere le idee del loro primo cittadino, che sembra più interessato a inaugurare parchi giochi piuttosto che a trovare una via d’uscita per la più importante infrastruttura dello Stretto».
Dieni aggiunge: «In mezzo a questi silenzi complici, i reggini e i dipendenti di Sogas e Alitalia sono costretti a subire le paternali del presidente della Provincia Raffa, che continua a puntare il dito contro i suoi avversari politici malgrado sia stato lui, negli ultimi cinque anni, a fare il bello ma soprattutto il cattivo tempo nel “Tito Minniti”».
La deputata 5 stelle conclude: «È arrivato il momento di dire basta: i responsabili di questo sfascio devono subito riferire le loro reali intenzioni e la verità sul caso Alitalia, senza fare ricorso ai soliti giochetti politici che, finora, hanno avuto il solo esito di portare l’aeroporto al fallimento».

NICOLÒ «Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur. Il richiamo a Tito Livio, sul destino incombente, calza, purtroppo, in maniera efficace per le sorti dell’aeroporto “Tito Minniti”». Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Alessandro Nicolò. «Le preannunciate decisioni di Alitalia di abbandonare lo scalo reggino, a pochissimo tempo dall’approvazione del Piano regionale dei trasporti – afferma Nicolò – ha scombussolato il centrosinistra calabrese che, Oliverio in testa (così parrebbe dalle notizie di cronaca…), è a Roma per chiedere lumi al ministro Del Rio dopo sonnacchiosi periodi e rassicuranti dichiarazioni, autori, primi fra tutti, i consiglieri di centrosinistra della provincia di Reggio Calabria. Colti di sorpresa? O non tenuti in conto? Lo vedremo da qui a qualche giorno».
«In consiglio regionale – continua – si è parecchio dibattuto sul costruendo aeroporto della Sibaritide, sull’aeroscalo di Praia a Mare, sul rafforzamento del ruolo centrale di Lamezia Terme, ma nessuno ha pensato all’esistente, agli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone, operativi e non da realizzare, il cui funzionamento è messo seriamente in discussione, e non solo dal vettore ex nazionale, ma dall’inconsistenza politica di questa giunta regionale i cui rappresentanti farebbero meglio a ripassare la lezione prima di affrontare programmi televisivi molto impegnativi».
«L’aeroporto della Città metropolitana – prosegue Nicolò – denuncia da tempo una situazione insostenibile dal punto di vista dei costi finanziari e della capacità di varare un vero piano industriale in grado di sostenerne il rilancio. Da parte mia non vi è alcuna intenzione di giustificare le responsabilità di chi ha condotto il “Tito Minniti” in queste condizioni, ma non si può neppure tacere, altrimenti si diventa complici di disegni che guardano altrove, e l’aeroporto non può chiudere a causa dell’inanità del governo regionale di centrosinistra e del sindaco della Città metropolitana. I consiglieri regionali di maggioranza non possono fare la figura di chi sta cascando dal pero ma assumere ogni iniziativa, seguendola con puntualità, su quanto sta avvenendo ai danni di Reggio Calabria. Possiamo discutere e polemizzare quanto vogliamo – dice ancora Nicolò – ma la chiusura del “Tito Minniti” non appare molto aleatoria e la rinuncia di Alitalia a volare da e per Reggio Calabria non è una minaccia ma una concreta ipotesi. Alitalia, intanto, continua ad occupare gli slot migliori, qui e a Milano Linate, anzi, ha trasferito il volo mattutino delle 6.15 con rientro notturno alle 23.30 da Reggio a Lamezia Terme, una decisione gravissima che ha ulteriormente affossato il traffico passeggeri, soprattutto quello di origine siciliana. Ma non solo – rileva il capogruppo di Forza Italia – ha tolto ai reggini un’opportunità di raggiungere in orari decenti Milano, tra cui molti imprenditori e tante persone con disabilità, adesso costrette a pernottare obbligatoriamente nella città meneghina con notevole aggravio di costi. Se i consiglieri regionali di centrosinistra e il presidente Oliverio – continua Nicolò – preferiscono rimanere “usi ad obbedir tacendo”, ebbene, noi non possiamo accettare simili conclusioni. Oliverio e la sua maggioranza… silenziosa – dice ancora Nicolò – dicano ai reggini cosa faranno per scongiurare la chiusura del “Tito Minniti”, perché di questo di tratta, e non continuino con il loro atteggiamento dilatorio e inconcludente a continuare a scavare la fossa all’aeroporto dello Stretto. I tecnici della giunta Oliverio contribuiscano con i loro saperi a dare indicazioni operative, prospettive da raggiungere, congiunture in grado di non bloccare l’operatività dello scalo di Reggio Calabria, altrimenti si dimettano! Reggio Calabria – conclude Nicolò – non è una città che può pazientare a lungo e Oliverio, da politico navigato qual è , se ne dovrebbe preoccupare più di ogni altro. Oggi a Roma, speriamo sia così, incontreranno il ministro Delrio, non una “seconda fila”, ma un esponente di primo piano del governo Renzi, quindi, in grado di dire una parola chiara sul “che fare”. Che Alitalia spa continui a operare a Reggio Calabria è certamente importante, ma adesso il mercato del trasporto aereo offre sicuramente numerose alternative. Personalmente sono convinto dell’idea che Alitalia resti operativa su Reggio Calabria, cambiando orari e con una politica dei prezzi più “umana”. Adesso però la parola tocca alla politica, a chi governa ed è in grado di decidere».

 

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