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La Fedir: «Più spazio ai legali nelle Aziende sanitarie»

CATANZARO «Presupposto indefettibile affinchè l’avvocato pubblico dipendente possa essere iscritto all’albo speciale degli avvocati (e quindi possa esercitare la professione) è che lo stesso s…

Pubblicato il: 02/11/2016 – 12:16
La Fedir: «Più spazio ai legali nelle Aziende sanitarie»

CATANZARO «Presupposto indefettibile affinchè l’avvocato pubblico dipendente possa essere iscritto all’albo speciale degli avvocati (e quindi possa esercitare la professione) è che lo stesso sia addetto in via esclusiva alle cause ed agli affari dell’ente con esclusione di ogni attività di gestione (rectius amministrativa) e che quindi l’ufficio nel quale sia eventualmente inserito, sia distinto da tutti gli uffici amministrativi e si collochi in diretto rapporto con il vertice aziendale». Questa previsione, ignorata dalla Regione Calabria, nasce dalla legge professionale (articolo 23 legge del 31 dicembre 2012 n.147) la quale indica le condizioni necessarie affinchè l’avvocato pubblico dipendente possa essere iscritto all’albo, nonché l’esercizio in assoluta autonomia e indipendenza delle funzioni difensive all’interno dell’amministrazione con esclusione di ogni attività di gestione. Ebbene, nonostante una granitica giurisprudenza e alcune pronunce del Tar e della Cassazione, in cui viene ribadito il fatto che l’ufficio di avvocatura non può essere collocato all’interno di strutture di tipo amministrativo, ma solo in staff alla direzione generale, la Regione Calabria ha fatto finta di non sapere, nonostante le varie sollecitazioni del sindacato Fedir Sanità (oggi Fedir, la Federazione dei dirigenti e direttivi pubblici). Per questo motivo il Tar, con sentenza n. 1879 del 28 settembre 2016, ha annullato il dca 130/2015, stabilendo l’obbligo delle aziende sanitarie  di prevedere per le funzioni legali una autonoma organizzazione dell’ufficio legale. Il Tar ha altresì condannato la Regione alle spese legali. «Un costo per le casse dell’Ente che potevamo risparmiarci» sottolinea il segretario generale della Fedir, Antonio Travia.
«Noi avevamo scritto alla Regione lo scorso febbraio evidenziando l’aspetto normativo e chiedendo che fossero presi provvedimenti in tal senso. Ma nessuno ci ha mai risposto né siamo stati ascoltati». La Fedir chiede quindi alla Regione Calabria di adeguare i propri atti aziendali alle linee guida prevedendo, in aggiunta alle sette Uoc delle funzioni tecnico amministrative, specifica ed autonoma unità operativa complessa per le funzioni legali in coerenza con le prescrizioni della legge forense e come ribadito per l’ennesima volta dal Tar Calabria. «L’avevamo detto e se ci avessero ascoltato la Regione avrebbe risparmiato almeno 4 mila euro di spese legali» conclude Travia.

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